Questo è l'appello di associazioni e movimenti della sinistra e rilanciato, sul web, da Sinistra Italiana.
E’ il tempo di cambiare, di mettersi in gioco senza paura. La convocazione non ha firme, né proprietari. E’ di tutti quelli che vogliono cambiare tutto e che non si arrendono.
E’ il tempo di cambiare, di mettersi in gioco senza paura. La convocazione non ha firme, né proprietari. E’ di tutti quelli che vogliono cambiare tutto e che non si arrendono.
Come la Sinistra che
vogliamo. Usiamolo liberamente, copiamolo, condividiamolo,
diffondiamolo.
PER LA SINISTRA DI TUTTE E TUTTI
Incontriamoci
Incontriamoci il 19, 20 e 21 febbraio a Roma per ridare senso alla
parola “politica” come strumento utile a cambiare concretamente le
nostre vite. Incontriamoci per organizzarci e costruire un nuovo
soggetto politico, uno spazio aperto, democratico, autonomo.
Non è un annuncio. È una proposta.
Non è un annuncio. È una proposta.
Non sarà un evento cui assistere da spettatori.
Non ti chiediamo di venire a riempire la sala, battere le mani e chiacchierare in un corridoio come accade di solito in queste assemblee.
Mettiamoci in cammino per condividere un processo e costruire insieme un nuovo progetto politico innovativo e all’altezza della sfida. Un progetto alternativo alla politica d’oggi, svuotata e autoreferenziale, che ritrovi tanto il legame con la propria storia, quanto la capacità di scrivere il futuro.
Non ti chiediamo di venire a riempire la sala, battere le mani e chiacchierare in un corridoio come accade di solito in queste assemblee.
Mettiamoci in cammino per condividere un processo e costruire insieme un nuovo progetto politico innovativo e all’altezza della sfida. Un progetto alternativo alla politica d’oggi, svuotata e autoreferenziale, che ritrovi tanto il legame con la propria storia, quanto la capacità di scrivere il futuro.
L’obiettivo
È ora di cambiare questo
paese e le condizioni di vita di milioni di persone, colpite dalla crisi
e dalle politiche neoliberiste e di austerità, svuotate della capacità
di immaginare il proprio futuro. Vogliamo costruire un’alternativa di
società, pensata da donne e uomini, fatta di pace e giustizia sociale e
ambientale, unici veri antidoti per fermare le destre e l’antipolitica,
il terrore di Daesh, i cambiamenti climatici. Serve una netta
discontinuità con il recente passato di sconfitte e testimonianza, per
metterci in sintonia con le sinistre europee che indicano un’alternativa
di lotta e speranza. Dobbiamo metterci in connessione con il nostro
popolo, con i suoi desideri e le sue paure, con le centinaia di
esperienze territoriali e innovative che stanno già cambiando l’Italia,
spesso lontani dalla politica.
Bisognerà cambiare molto:
redistribuire le ricchezze e abbattere le diseguaglianze sociali e di
genere, costruire un nuovo welfare e eliminare la precarietà,
restituendo dignità al mondo del lavoro. È ora di cambiare il modo in
cui si produce e quello in cui si consuma, il modo in cui si fa scuola e
formazione, le politiche per accogliere. Intendiamo difendere la
Costituzione e i suoi valori, per difendere la democrazia.
Il
governo Renzi e il PD vanno in una direzione diametralmente opposta e ci
raccontano che non c’è un’alternativa. Per noi invece non solo
un’alternativa è possibile ma è necessaria ed è basata sui diritti,
sull’uguaglianza, sui beni comuni.
Dobbiamo organizzarci.
Organizzare innanzitutto la parte che più ha subito gli effetti della
crisi, chi ha voglia e bisogno di riscatto, di cambiamento, chi non
crede più alla politica; lottando tanto nelle istituzioni quanto nella
società. Una forza politica, non un cartello elettorale, che si
candidi
a governare il paese per cambiarlo e che lo faccia con un profilo
credibile, in competizione con tutti gli altri poli esistenti.
Partecipa
Probabilmente ti starai facendo alcune domande: “come funzionerà il
nuovo soggetto?”, “come si chiamerà?”, “quale sarà il suo programma?”,
“è possibile innovare la forma partito?”, “chi sarà il suo o la sua
leader?”, “c’è davvero bisogno di un leader? E, se sì, come verrà
scelto?” A queste e tante altre domande la risposta è semplice e per
questo rivoluzionaria: lo decideremo insieme.
Partecipiamo a
questo percorso come persone, “una testa un voto”, riconoscendogli piena
sovranità. Abbiamo bisogno di una sinistra di tutti e
di tutte: non un percorso pattizio, ma una nuova forza politica che nasca dalla partecipazione diretta di migliaia di persone.
Cambiamo la politica, innoviamo le forme della democrazia, diamo la
parola ai cittadini, attraverso una piattaforma digitale per il
confronto, la codecisione, la cooperazione e l’azione. Ma non basta:
serve restituire protagonismo alla vita dei territori attraverso una
campagna di ascolto con assemblee per connettere percorsi e conflitti,
scrivere collettivamente il nostro programma, la nostra idea di società,
la strada per il cambiamento.
Invitiamo tutti e tutte a
partecipare, a rimescolare ogni appartenenza, a mettersi a disposizione,
fino allo scioglimento delle forze organizzate, sapendo che solo un
cammino realmente inclusivo può essere la strada per coinvolgere i tanti
che purtroppo sono scettici e disillusi. Sarà importante l’impegno dei
rappresentanti istituzionali a tutti i livelli a mettersi al servizio
del processo, agendo da terminale sociale.
Non vogliamo
raccogliere solo le istanze dei singoli, ma anche quelle di tutte le
esperienze collettive, le reti sociali, le forze sindacali,
l’associazionismo diffuso, i movimenti, che in questi anni hanno
elaborato e realizzato proposte concrete ed efficaci.
Per questo
ci mettiamo in cammino. Non siamo i proprietari di questo percorso, e
questo documento non ne vuole determinare gli esiti: proponiamo un
obiettivo (costruire un nuovo soggetto di alternativa), un metodo (un
cammino fatto di assemblee territoriali e di una piattaforma digitale,
adesione individuale, piena sovranità), una data di partenza. Da quella
data in poi, sarà chi deciderà di partecipare a indicare la rotta.
Cominciamo un viaggio che sappia cambiare noi stessi e il mondo che ci
circonda.
Mettiamoci in cammino.
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