Referendum trivelle 17 aprile, parte la sfida, ce la metteremo tutta per convincere gli italiani a votare
L’appello, prima al Governo poi al Capo delle Stato, perché si decidesse per un election day, che accorpasse in un’unica data il referendum popolare sulle trivelle e le elezioni amministrative, è rimasto inascoltato. Per Legambiente parte, dunque, la sfida referendaria.
“Insieme a tutte le organizzazioni favorevoli a questo referendum e a tutti i nostri circoli e le nostre strutture sul territorio - prosegue Muroni - organizzeremo la mobilitazione. Con un tempo così ridotto a disposizione e con un quesito ridotto all’osso, sarà un grande sforzo, ma daremo il massimo per cercare di convincere gli italiani a votare. Saranno due mesi di intenso lavoro per parlare del futuro dell’energia, che non passa dalle trivelle e dalle fonti fossili ma dalle rinnovabili e dall’innovazione, nell’interesse delle famiglie e del clima”.
I cittadini sono chiamati a pronunciarsi sull’abrogazione della legge sulle trivellazioni limitatamente alle parole “per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale”. Ad oggi, la Corte Costituzionale ha infatti dichiarato ammissibile solo il quesito relativo al fatto che i titoli già rilasciati per le trivellazioni vadano fatti salvi fino all’esaurimento del giacimento.
Legambiente ricorda, inoltre, che è tuttora aperta la questione di altri due quesiti pendenti per conflitto di attribuzione dinanzi alla Corte Costituzionale. Se questa li ammettesse, gli italiani sarebbero chiamati di nuovo alle urne sullo stesso argomento, “per la testardaggine del governo nel difendere le trivelle e la sua confusione nella gestione del futuro dell'energia” conclude Rossella Muroni.
L’ufficio stampa Legambiente
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