venerdì 24 settembre 2010

UN PROGETTO PER VIVERE MEGLIO


SINISTRA per BUSSERO, oltre a seguire lo sviluppo della situazione politica nazionale e il lavoro dell'amministrazione comunale, riprende l'attività autunnale con il progetto”NUOVENERGIE”. Il nome del progetto è ancora non definitivo, sarà il gruppo di lavoro che farà la scelta. Rimane la costante dell'obbiettivo duale: nuove energie nel senso fisico del termine come fonti di energia e nuove energie come apporto di saperi e di intelligenze delle persone che vogliono partecipare a questo ambizioso progetto.
Vogliamo andare oltre al paese verde inteso come conservazione di parchi e di prati, che comunque vanno mantenuti e salvaguardati, implementandolo con un nuovo modello di sviluppo.
Le finalità di questo progetto sono:
  • diffondere la consapevolezza che ogni famiglia, ogni impresa, la pubblica amministrazione possono produrre e consumare energia pulita da fonti rinnovabili anche con vantaggi economici 
  • orientare alla edificazione edilizia a basso consumo energetico
  • promuovere un modello di mobilità compatibile con l'ambiente
Il progetto svilupperà nel medio periodo le seguenti azioni:
  • coinvolgimento di tutte le persone, dei giovani, dei professionisti per l'elaborazione teorica, progettuale 
Facciamo appello a chi volesse partecipare può scrivere a sinistraperbussero@gmail.com
  • iniziative per la diffusione delle conoscenze sulla energia pulita da fonti rinnovabili
  • iniziative di presentazione di esperienze pratiche già operative e i relativi risvolti economici
  • iniziative nei confronti della pubblica amministrazione per un modello di sviluppo orientato al contenimento del consumo energetico, all'uso di energia pulita da fonti rinnovabili e a una mobilità compatibile con l'ambiente
La prima iniziativa riguarda la raccolta di firme per una legge di iniziativa popolare “Sviluppo dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili per la salvaguardia del clima” che promuove gli usi intelligenti dell'energia, le fonti rinnovabili e scongiura il ritorno del nucleare in Italia, proposta da un Comitato Nazionale formato da Legambiente insieme alle principali associazioni ambientaliste, forze sindacali e personalità del mondo della scienza e della cultura.
Con la proposta di legge di iniziativa popolare il Comitato vuole contribuire a colmare il deficit del Governo che non sta facendo abbastanza per contrastare i cambiamenti climatici e perseguire gli obiettivi europei di ridurre, entro il 2020, le emissioni climalteranti del 20% e realizzare, entro la stessa scadenza, un aumento sempre del 20% sia dell’efficienza energetica sia dell’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili.



PER L'EFFICIENZA ENERGETICA E LE FONTI RINNOVABILI


Firma la legge di iniziativa popolare “Sviluppo dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili per la salvaguardia del clima” che promuove gli usi intelligenti dell'energia, le fonti rinnovabili e scongiura il ritorno del nucleare in Italia.
Legambiente insieme alle principali associazioni ambientaliste, forze sindacali e personalità del mondo della scienza e della cultura ha costituito un Comitato Nazionale ed elaborato un progetto di legge per invertire la rotta che sta portando l'Italia fuori dall'Europa.
Il Governo non sta facendo abbastanza per contrastare i cambiamenti climatici e perseguire gli obiettivi europei di riduzione dei gas a effetto serra che vincolano gli stati membri a ridurre, entro il 2020, le emissioni climalteranti del 20% e realizzare, entro la stessa scadenza, un aumento sempre del 20% sia dell’efficienza energetica sia dell’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili.
Le mancate risposte del Governo italiano nascondono una diversa strategia: affidare all’avventura nucleare la riduzione delle emissioni climlteranti e la diversificazione dal petrolio, cioè a una fonte non rinnovabile, che non ha risolto i problemi delle scorie radioattive e della sicurezza, che diminuirebbe le emissioni solo per una quota modesta della produzione di elettricità, e solo dopo il completamento delle centrali, ben oltre il 2020, data entro la quale gli altri paesi Europei avranno già ridotto le loro emissioni del 20% ed oltre.
Inoltre, l’attuale impianto normativo italiano non consente all’Italia di realizzare gli obiettivi assegnati dal pacchetto clima dell'Unione Europea, né sono state presentate proposte di recepimento della direttiva europea sulle fonti rinnovabili.
Con la proposta di legge di iniziativa popolare il Comitato vuole contribuire a colmare questo deficit e offrire un quadro normativo adeguato e in grado di recepire la direttiva.
La normativa proposta consentirebbe all’Italia di conquistare una reale autonomia energetica perché da un lato promuove un uso razionale dell’energia riducendone il fabbisogno e dall’altro permette di produrre quella necessaria con le uniche fonti di cui l’Italia resterà sempre veramente ricca, ovvero il sole, il vento, le biomasse, la forza dell’acqua fluente e il calore che scorre sotto terra. Inoltre una globale e graduale transizione dall’attuale dipendenza dalle fonti fossili verso l’uso razionale ed efficiente delle fonti energetiche rinnovabili permetterà di sostituire le importazioni di petrolio con lavoro ed occupazione, che nel 2020, nella sola Italia, potrebbe contare oltre 300 mila nuovi posti.
Le firme si raccolgono:
Giovedì 30 settembre mattino presso il Mercato
Sabato 2 ottobre presso la Coop
Domenica 3 ottobre mattino P.za Giovanni XXIII

Per visionare il progetto di legge premi qui

FIRMA PER RINNOVARE IL TUO PRESENTE



Sviluppo dell'efficienza energetica 
e delle fonti rinnovabili
per la salvaguardia del clima

SOSTIENI LA LEGGE
DI INIZIATIVA POPOLARE CHE
PROMUOVE USI INTELLIGENTI
DELL'ENERGIA E LE FONTI RINNOVABILI

DECIDI TU quale energia serve a te e al popolo italiano mettendo la firma sulla legge di iniziativa popolare

LA TUA FIRMA per fermare i cambiamenti climatici e l'inquinamento

LA TUA FIRMA per dare autonomia energetica all'Italia che non ha ne uranio ne petrolio ma sole e vento

LA TUA FIRMA per fare dell'Italia un paese protagonista dell'industria del sole e di tutte le rinnovabili, dove si potrà anche trovare lavoro

LA TUA FIRMA per dire ancora una volta “no grazie” a chi ti vuole angosciare con l'incubo del nucleare

LA TUA FIRMA per dire a Governo e imprese energetiche che l'epoca delle energie che finiscono è terminata e noi vogliamo aprire l'era delle energie che si rinnovano come il sole e il vento, che non inquinano e non sballano il clima

FIRMA PER RINNOVARE IL TUO PRESENTE E DARTI UN FUTURO POSITIVO, PULITO E RICCO DI OPPORTUNITA'

Le firme si raccolgono presso i nostri banchetti, vieni con un documento d'identità:

GIOVEDÌ 30 SETTEMBRE AL MATTINO PRESSO IL MERCATO

SABATO 2 OTTOBRE PRESSO LA COOP

DOMENICA 3 OTTOBRE AL MATTINO P.ZA GIOVANNI XXIII

lunedì 13 settembre 2010

Ocse contro Istat. Governo con Istat contro Ocse.

di Alfiero Grandi

Sono arrivati nuovi dati sull’economia italiana e il Governo cerca di dimostrare l’indimostrabile e cioè che l’economia italiana va bene.
Un episodio simile c’era già stato poche settimane fa sull’andamento del turismo. La Ministra Brambilla a descrivere l’aumento delle presenze e le rappresentanze del settore a lamentare il calo delle presenze e dei clienti.
Ora i Ministri si sbracciano a dire che l’Istat ha ragione, quando l’evidenza dice che la situazione economica dell’Italia è pesante.
La ragione è evidente, se il Governo dovesse ammettere che le cose non vanno bene dovrebbe rivedere la sua politica economica sostanzialmente fondata sul non fare nulla, spendendo il meno possibile. Tremonti si è convertito rapidamente, passando da Colbert al monetarismo e al rigorismo dei conti pubblici voluto dalla BCE.
La prova sta nei fondamentali. La cassa integrazione è ancora altissima, almeno 600.000 lavoratori coinvolti, con il risultato di una perdita di reddito annua di 4 miliardi di euro. Gli occupati non aumentano, anzi un giovane su 3 è disoccupato. I disoccupati ufficiali restano a livelli molto alti, circa 8,5 %, trascurando chi si scoraggia perché non trova lavoro e i cassintegrati senza speranza. Anche questo comporta una riduzione del reddito da lavoro e quindi meno domanda e meno consumi.
La precarietà aumenta, se è vero che il lavoro a chiamata è cresciuto di 100.000 unità.
Meno occupazione e più cattiva occupazione comportano che la domanda interna non è destinata a riprendere, mentre i prezzi interni sono in movimento e c’è il rischio – che il Governo ignora completamente – che alla quasi staganazione si accompagni l’impoverimento dei meno abbienti. In altre parole una sostanziale stagflazione.
Qualche risultato sulle esportazioni c’è, ma con le incognite di una concorrenza accresciuta e di un sistema produttivo che resta debole nella competizione, tanto è vero che il dato reso noto anche dall’Istat è di una produzione industriale in flessione a luglio.
L’Ocse ragiona più sul futuro del nostro paese e valuta debole la capacità dell’Italia di crescere come stanno facendo, sia pure con difficoltà, altri paesi europei. Anziché negare l’evidenza il Governo dovrebbe preoccuparsi di come sostenere la ripresa, l’occupazione, difendere i redditi più bassi, incoraggiare la domanda interna.
Ma il Governo, come si sa, ha ben altre preoccupazioni. La prima è di sopravvivere e questo lascia il sistema produttivo senza guida e l’economia abbandonata a sé stessa.
I lavoratori rischiano di pagare il prezzo di questa paralisi perché molte imprese cercano di risolvere tutti i loro problemi scaricando le contraddizioni sui lavoratori. Del resto i salalri italiani sono il fanalino di coda dell’Ocse.
In un quadro di certezze e di sforzo positivo del Governo le imprese potrebbero accettare un sistema di relazioni condivisibile con i lavoratori, lasciate a sé stesse sono tentate di risolvere tutto con la linea dura. Anche se questa linea dura alla lunga si ritorcerà sulle stesse imprese che avranno alle spalle un’Italia che assomiglierà più ai paesi in via di sviluppo che a una delle più importanti economie mondiali.
La questione Fiat è emblematica e rischia di fare scuola.
La scelta degli accordi separati, la linea dura sul contratto nazionale, un sistema di relazioni sindacali fondato sulla subalternità del lavoro alle scelte dell’impresa, compresa la compressione di diritti indisponibili, è la conferma che il sistema di relazioni sindacali in Italia potrebbe subire un’involuzione molto grave. Un Governo degno di questo nome dovrebbe cercare di riportare il clima delle relazioni sindacali a livelli accettabili, purtroppo questo è creato da un manipolo di Ministri estremisti e incendiari che aggravano le tensioni, non conoscono l’arte della mediazione, colgono le occasioni dell’inasprimento delle relazioni sindacali per giocare al più uno e prendersi qualche tardiva vendetta personale.
Questo atteggiamento settario ed estremista di esponenti del Governo fa il paio con il nulla nella loro politica economica, tanto è vero che ormai da oltre 4 mesi siamo senza il Ministro per lo sviluppo.
In questo quadro poco allegro ci sono 2 avvenimenti di rilievo.
Il primo è la latente crisi del Governo. Ogni giorno sembra l’ultimo ma non è così. Trascinare questa situazione avrebbe il risultato di fare marcire una situazione che avrebbe bisogno di interventi di rilievo e di un clima costruttivo nelle relazioni sindacali. Scaiola se n’è andato per le ragioni note, tuttavia l’aspetto più grave del suo operato è avere chiuso la rottamazione all’improvviso, quasi come una ripicca, e di non averla sostituita con altri provvedimenti. Nel nulla alla Fiat ha prevalso una linea estremista, in assenza di interventi del Governo per correggere.
Il secondo è la pochezza di un gruppo dirigente di Confindustria che per ragioni di contribuzione arriva alla disdetta del contratto nazionale dei metalmeccanici su pressione della Fiat. I tempi dell’accordo del 93 che prevedeva un intervento di garanzia delle Confederazioni e di Confindustria per evitare l’imbarbarimento delle relazioni sindacali sono veramente lontani. Tanti aspetti di quell’accordo sono improponibili, ma lo spirito di relazioni sindacali costruttive no, quello andrebbe recuperato. Se invece il recente estremismo della Fiat fa scuola anche in Confindustria si sta aprendo una fase difficile e contrastata.
In questa fase i lavoratori metalmeccanici non possono essere lasciati soli. Si possono discutere singole scelte. Si possono anche rivolgere critiche. Ma resta un problema di fondo ed è che la linea degli accordi separati è sbagliata e controproducente, anzitutto per chi la propugna. In fondo sono i concetti espressi anche da Romiti che notoriamente non è amico della fiom, ma sa per esperienza che un clima di guerra aperta nelle relazioni sindacali in una fase difficile come questa non conviene neppure alle imprese che la promuovono.

SI RICOMINCIA

Care compagne, cari compagni, amiche e amici della Sinistra per Bussero siamo alla ripresa dell’attività politica e sociale, dopo le meritate ferie, che spero siano state ristoratrici di animo e di corpo (chè di questi tempi c’è gran bisogno)per tutte/i Voi. Ripartiamo come ormai consuetudine con la Festa della Casa della Solidarietà e dell’Impegno Civile “Giuseppe Barlassina” che è la nostra Casa, nonché base operativa. Ripartiamo con la coscienza delle difficoltà che a livello locale e nazionale ci aspettano, ma anche coscienti del ruolo protagonista che in esse possiamo/vogliamo giocare e della voglia di “nuovi incontri” che arricchiscano il nostro fare e le nostre idee.
Guardate il programma della Festa e vedete di NON MANCARE gli appuntamenti. Oltre a quelli elencati, come sempre ormai, ci sarà il PRANZO della Domenica 19/9 che come sapete è completamente autogestito, nel senso che ognuno si porta qualcosa per tutti e tutti qualcosa per ognuno di noi. Per il pranzo vi prego di avvisare della Vostra presenza e dei vostri piatti la Mary, Ada, Germana, cosi che ci possiamo organizzare al meglio.
Bentornati e arrivederci a presto.
Valerio Marchesi

> Programma della Festa <

martedì 7 settembre 2010

UN GRANDE SINDACO DI UN PICCOLO PAESE

"Ieri notte è stato ucciso Angelo Vassallo, sindaco di Pollica, nostro inossidabile amico, in prima linea nelle battaglie per il parco del Cilento, contro l'abusivismo, per la raccolta differenziata, per la cura del territorio, tanto da essere stabilmente tra i comuni a cinque vele.
Insomma un caro amico e un amministratore da sempre in prima linea per difendere l'ambiente e la legalità. Il suo costante e attento lavoro, infatti, ha reso nel tempo la piccola realtà di Pollica un gioiello di buona amministrazione e un caso esemplare riconosciuto e apprezzato da cittadini e turisti.
Vogliamo dimostrare alla cittadinanza di Pollica, ai mandanti dell'omicidio, ai pubblici amministratori che Angelo Vassallo non ha seminato invano. Per questo organizziamo la partecipazione ai funerali con momenti di riflessione e bandiere a lutto."

Scritto da Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente.