lunedì 26 luglio 2010

NOTIZIE DAL CONSIGLIO COMUNALE DEL 23 LUGLIO 2010

Consiglio comunale estivo, tira aria pre feriale. Pochi presenti tra il pubblico, qualche vuoto anche tra i banchi del Consiglio per chi è già in vacanza.
Si comincia, dopo la lettura dei verbali, con l'accordo operativo con la Provincia di Milano per l'estensione della rete provinciale a larga banda in fibra ottica per telecomunicazioni.
Il Sindaco illustra la positività dell'intervento per le opportunità che si aprirebbero con la rete in fibra ottica e su nostra richiesta fatta in maggioranza, presenta, senza concordalo, un emendamento integrativo che garantisce il Comune a fronte di futuri interventi di manutenzione programmata sulla rete.
Il consigliere Sala, conferma la positività dell'intervento e rileva che seppur l'emendamento coglie in parte la necessità di garantire il Comune, con buon senso propone un'integrazione anche sui rischi di rotture della rete per accadimenti accidentali, inoltre chiede che sia messo a verbale la sua domanda al Direttore generale relativa al fatto se la sottoscrizione dell'accordo possa ingenerare un danno erariale per l'Amministrazione comunale mancando adeguate contropartite. Evidenzia anche l'eccessiva durata di 50 anni della convenzione. A nessuna di queste ulteriori richieste è stata data risposta ma per responsabilità nei confronti dell'unità della maggioranza i nostri consiglieri hanno votato il punto all'ordine del giorno. Il punto è stato approvato all'unanimità da tutti i consiglieri.

Sui successivi due punti: approvazione del regolamento per il funzionamento della Commissione comunale dei pubblici esercizi e indirizzi per la regolamentazione degli orari delle principali attività economiche, la maggioranza non ha fatto una bella figura.
Il Sindaco su richiesta delle opposizioni è stato costretto a ritirare il punto sul regolamentazione degli orari delle principali attività economiche perché, da quanto affermato dalle opposizioni, non si è seguito un corretto iter procedurale. Il ritiro del punto all'o.d.g. avvalora la tesi delle opposizioni. Non sappiamo se ciò e dovuto a pressapochismo oppure si è voluto forzare le procedure e perché. La domanda che ci poniamo: come è possibile che avvenga questo, dato che oltre alla eventuale responsabilità del Sindaco e della Giunta, in Amministrazione ci sono i responsabili e il Direttore generale che dovrebbero controllare il corretto iter procedurale delle deliberazioni.

I punti sui criteri generali per la concessione dell'impianto sportivo del campo di calcio di viale Europa e dell'area verde per la pratica sportiva del tiro con l'arco, presentati dall'assessore Zullo, dopo una discussione con una delle opposizione che sembrava senza fine, con emendamenti dapprima respinti e poi accolti anche dopo la votazione, chiusa da un risoluto intervento del consigliere Sala, sono stati approvati con il voto favorevole della sola maggioranza, con le opposizioni che votano una per l'astensione e una contro.

Infine l'assessora Ponzellini illustra la mozione presentata da Vivi Bussero sulla riduzione dei trasferimenti del Fondo Nazionale Politiche Sociali da parte della Regione Lombardia, dopo approfondito dibattito si passa al voto: la maggioranza è favorevole e le opposizioni si astengono.

Tutto sommato un consiglio comunale con punti favorevoli per la maggioranza, solo che andrebbe gestito meglio e non commessi errori che ci espongono nei confronti delle opposizioni.
Il senso di responsabilità, che come parte della maggioranza abbiamo fatto prevalere anche in questa occasione, non deve essere travisato da nessuno. Noi ci sentiamo impegnati perché questo è quanto abbiamo dichiarato e chiesto agli elettori, ma non tutto dipende da noi. Alcune impuntature del Sindaco nei nostri confronti non sono comprensibili. Una maggiore collegialità è necessaria. Maggiore chiarezza, preparazione e determinazione nei confronti delle opposizioni.

agi

Per leggere tutte le notizie dal Consiglio preparate dal consigliere Sala clicca qui

sabato 24 luglio 2010

COSA SUCCEDE ALLA FIAT

Post di Nichi Vendola

Ma che sta succedendo alla Fiat? Davvero si pensa che rievocare grottescamente un vallettismo d’antan possa rilanciare l’industria automobilistica nel nostro Paese? Davvero si pensa che con ‘politiche coloniali’ - trasferendo le produzioni in Paesi con condizioni più favorevoli per l’azienda, ma senza innovare, senza piani industriali complessivi, ‘dando la colpa’ di quello che accade a sindacati non accomodanti – si faccia fare un passo in avanti al gruppo automobilistico torinese?
Sono preoccupato per quello che sta accadendo.
Sono preoccupato per le migliaia di famiglie che passeranno un’estate di inferno anche a Torino.
Sono preoccupato per il rilancio del sistema impresa italiano.
Qualche settimana fa si parlava di Pomigliano come di un caso isolato, e proprio per la sua specificità si era tentato di convincere i lavoratori che era necessario sottostare alle condizioni umilianti decise dall'azienda. I lavoratori giustamente non li hanno creduti. Poi è venuto il caso di Melfi con le ritorsioni ai delegati sindacali. Ora il caso di Mirafiori.
Evidentemente non siamo più di fronte ad una casualità, ma a scelte precise che mettono in discussione la credibilità del piano industriale della Fiat e del suo management.
E tutto accade questo mentre siamo di fronte alla vera emergenza nazionale dell’Italia: la perdita ogni giorno di migliaia di posti di lavoro, il quotidiano passaggio di migliaia di famiglie da una vita dignitosa alla povertà.
Sono invidioso dei miei colleghi stranieri che di fronte alle crisi dei gruppi industriali nei propri Paesi vedono il loro governo parte attiva nel risolvere le vertenze. Questo non accade in Italia. Oltre al degrado morale che sta accompagnando la fase conclusiva della stagione berlusconiana, impressiona il disprezzo e il disinteresse con cui da Palazzo Chigi si seguono le vicende dell’economia italiana: il ministro fantasma dello sviluppo economico potrebbe oggi avere un ruolo chiave nell’imporre alla Fiat di aprire un tavolo con le organizzazioni sindacali dei lavoratori. Ma questo governo da due mesi questo ministro non lo ha. Il confronto invece tra azienda e parti sociali deve avvenire con urgenza.
Deve essere chiaro, alla Fiat innanzitutto, che le scelte autoritarie porteranno esclusivamente al disastro che deve essere assolutamente evitato. Non si può pensare che, chiuso il secolo del ‘900, invece di entrare nel terzo millennio, si voglia ritornare al all’800: il riconoscimento dei diritti dei lavoratori e di una retribuzione dignitosa sono conquiste che non possono essere cancellate, neanche attraversando il mare Adriatico.

lunedì 19 luglio 2010

CONSIGLIO COMUNALE DEL 23 LUGLIO 2010 ORE 21

ORDINE DEL GIORNO

  1. Comunicazioni del Presidente
  2. Approvazione accordo operativo con la Provincia di Milano per l'estensione della rete provinciale a larga banda in fibra ottica per telecomunicazioni
  3. Approvazione del regolamento per il funzionamento della Commissione comunale dei pubblici esercizi 
  4. Indirizzi per la regolamentazione degli orari delle principali attività economiche
  5. Ratifica deliberazione G.C. n. 66 del 28/06/2010 avente per oggetto: "Variazione al bilancio di previsione 2010" 
  6. Criteri generali per la concessione dell'impianto sportivo del campo di calcio di viale Europa 8 bis
  7. Criteri generali per la concessione dell'area verde per la pratica sportiva del tiro con l'arco
  8. Mozione avente per oggetto: "Riduzione dei trasferimenti del Fondo Nazionale Politiche Sociali da parte della Regione Lombardia", presentata dai consiglieri di ViviBussero Ponzellini, Zerbini e Sala

 

mercoledì 7 luglio 2010

ALTA DISOCCUPAZIONE BASSI SALARI

QUESTA E' L'ITALIA REALE CON I SUOI PROBLEMI

Oggi a Parigi l'OCSE ha presentato il Rapporto sull'occupazione 2010, nel quale si sottolinea che il tasso di disoccupazione nell'area Ocse è cresciuto fino al punto massimo del dopoguerra, l'8,7%, nel primo trimestre 2010, che corrisponde a 17 milioni di persone disoccupate in più.
Nel documento si ribadisce anche come i salari italiani siano agli ultimi posti tra quelli dei paesi avanzati. Nel 2008 si attestano in media a 31.462 euro (-0,1% rispetto al 2007), contro i 37.172 euro dei paesi Ocse (+0,1%) e i 37.677 dei paesi Ue (+0,5%).
Peggio dell'Italia solo Polonia (11.786 euro), Ungheria (12.462) Repubblica Ceca (13.613), Corea (20.838), Grecia (25.177) e Spagna (28.821).
Nettamente meglio i salari di Stati Uniti (40.243 euro), Francia (39.241) e Germania(37.203).
"I paesi Ocse devono creare 17 milioni di nuovi posti di lavoro per tornare ai livelli precedenti la crisi, ha detto il segretario generale dell'organizzazione Angel Gurrìa. "Rudirre insieme la disoccupazione e i deficit pubblici è una sfida molto difficile, ma antrambe le cose sono necessarie. Nonostante i segni di ripresa nella maggior parte dei paesi, rimane il rischio che milioni di persone perdano contatto con il mondo del lavoro. L'alta disoccupazione non può essere accettata come una nuova normalità e bisogna adottare una strategia politica di integrazione".
Nel complesso dell'area Ocse i disoccupati sono oggi 47 milioni. Ma aggiungendo le persone che hanno smesso di cercare lavoro o sono a part-time e vorrebbero un impiego a tempo pieno, cioè i sotto-occupati, si arriva alla stratosferica cifra di 80 milioni.
In Italia si evidenzia un peggioramento delle condizioni del mercato del lavoro nell'ultimo anno. A maggio, il tasso di disoccupazione ha raggiunto l'8,7%, vale a dire un incremento di due punti percentuali dall'inizio della crisi.
Inoltre la ripresa dell'attività economica non porterà probabilmente a una creazione significativa di occupazione nel breve periodo: infatti, le proiezioni Ocse suggeriscono che la disoccupazione rimarrà pressoché costante sino alla fine del 2011.
Cosa fa il Governo? Avanti con i suggerimenti......

domenica 4 luglio 2010

DISABILI

(dal sito http://www.vita.it/)
IL GOVERNO DELLA VERGOGNA di Franco Bomprezzi

Hanno fatto finta di capire, di essere disponibili a cambiare. Gianni Letta in persona aveva dichiarato che sarebbe stato il portavoce dei diritti delle persone disabili. Il presidente della commissione Bilancio del Senato, Azzollini, aveva promesso che un emendamento avrebbe fatto piazza pulita dell’innalzamento dal 74 all’85 per cento del limite minimo per accedere all’assegno di invalidità. E invece hanno iniziato quel sistematico e preordinato disegno di macelleria sociale che viene da lontano, che viene dalle parole del ministro Tremonti. (leggi tutto)

Pubblicato da Paola Cannata