domenica 31 gennaio 2010

LO SAPEVATE CHE .........

.... TREMONTI E' UN MAESTRO DI SCI?

Continua a mietere riconoscimenti il ministro Giulio Tremonti. Dopo essere stato insignito del titolo "uomo dell'anno nell'economia italiana"  dal direttore del Sole 24 ore Gianni Riotta, il ministro dell'Economia è stato incoronato, sabato 30 gennaio 2010, Maestro di sci ad honorem dal Presidente dell'Associazione nazionale maestri di sci, Luciano Magnani. 
Si ignorano le motivazioni del premio e non si sa se i meriti di Tremonti siano da ascriversi allo slalom, alla discesa libera (specialità che paiono ispirarlo in politica) o ad altra specialità. E', invece, noto che la cerimonia si è svolta a Sestola (Monte Cimone), in occasione del primo Criterium sulla neve dei parlamentari italiani chesi sono misurati con i membri dei Gis (Giornalisti italiani sciatori).
Ve li immaginate i reporters del New York Times o della Cnn in gita con gli uomini (e le donne) del Congresso di Washington? Certo, da noi le cose stanno diversamente. Da anni i cronisti parlamentari frequentano a Roma le palestre e i club di deputati e senatori e la cosa non fa scandalo, anche perché nessun giornale, purtroppo, le racconta. E, poi, a Sestola i tre giorni di vacanza non sono state soltanto a base di discese, cene e vin brulé. Il programma prevedeva, infatti, attività molto serie, come il Convegno "La montagna italiana, l'Italia della montagna, Cinema Belvedere di Sestola, con la partecipazione del ministro degli Esteri Frattini, il ministro dell'Economia Tremonti, Consulente per la montagna on. di Centa e tante altre autorità". 
Ne sentivamo tutti il bisogno ed è stato soddisfatto!

(a cura di Michele Sala)

domenica 24 gennaio 2010

VERO O FALSO?

IL CONTO DEI DISOCCUPATI SECONDO IL MINISTRO SACCONI

"Sommare, come fanno solo la Cgil ed il Servizio Studi della Banca d'Italia, i disoccupati veri e propri con i cassintegrati - che sono e restano legati alle rispettive aziende da un rapporto di lavoro solo temporaneamente sospeso - e addirittura con i cosiddetti "scoraggiati" è un'operazione scientificamente scorretta e senza confronto con gli altri Paesi dove ci si attiene all'autorità statistica". - Dichiarazioni di Maurizio Sacconi, Ministro del Lavoro, della Salute e Politiche Sociali, a seguito della diffusione del Bollettino Economico  della Banca d'Italia, 15 gennaio 2010.

Falso. E' falso asserire che è un'operazione scientificamente scorretta: c'è, infatti, una vastissima letteratura scientifica sui confini labili tra disoccupazione, sottoccupazione e inattività. Questa leteratura produce stime della disoccuapazione (o dell'assenza di lavoro) in senso lato che includono, tra gli altri, anche i lavoratori che involontariamente operano per poche ore (short-time workers o involuntary part-times). Queste stime, ad esempio, sono fornite dall'Ocse come "Supplementary Measure of Labour Slack".
E' anche falso sostenere che fornire queste stime significa non attenersi all'autorità statistica. Basta consultare il sito del Bureau of Labour Statistics, l'Ufficio di Statistiche sul Lavoro degli Stati Uniti per trovare tabelle che contengono i lavoratori costretti a lavorare meno ore, come i  nostri cassintegrati.

(da "La Voce")

giovedì 21 gennaio 2010

GRUPPO DI LAVORO SUL PGT

PROSSIMO INCONTRO

Si svolgerà MARTEDI' 26 GENNAIO 2010 alle ore 21 in via Croce, 20.

Ordine del giorno:
  • Conclusione delle questioni relative alle residenze
  • Avvio discussione sul sistema produttivo/commerciale
  • Prima riflessione sui servizi
I coordinatori: Marco Vergani, Massimo Vadori, Curzio Rusnati

IL GRUPPO DI LAVORO SUL PGT PROSEGUE LA SUA ATTIVITA'.....

..... INCONTRA UN ESPERTO DI TEMI ENERGETICO-AMBIENTALI

Dopo la pausa festiva, il tavolo sul PGT (Piano di Governo del Territorio) ha ripreso i suoi lavori. Alla riunione del 12 gennaio 2010 ha preso parte anche l'arch. Gianpaolo Artoni, urbanista e ambientalista, che ha accompagnato i presenti in una riflessione sui temi della gestione ambientale e dell'energia. Si tratta di temi complessi e il taglio dell'incontro non poteva che rimanere su idee e linee di carattere generale.
Il relatore ha confermato che è buona cosa avere l'accortezza di esaminare queste tematiche nel corso della stesura del PGT, anche se - ha precisato - "certi temi non potranno trovare soluzioni prettamente urbanistiche".
Il suolo è un elemento non rinnovabile: quando lo si usa è ben difficile tornare indietro (quanto meno in tempi misurabili sull'arco della vita umana). Inutile aggiungere che si tratta di una risorsa scarsa.
La prima riflessione che il relatore ha offerto al tavolo riguardava il tema dell'energia e, in particolare, quello del bilancio energetico tra ciò che un territorio importa e ciò che consuma per produrre energia. Da lì la discussione è passata al tema delle fonti dell'energia e dei risparmi energetici.
Il regolamento edilizio è uno strumento che può indirizzare le scelte di politica energetica. L'arch. Artoni ha ricordato che la normativa regionale lombarda contiene diverse indicazioni su come costruire e su quali risultati ottenere. Partire dalla legislazione vigente (in continua evoluzione) per applicarla in concreto è il primo passo che il nostro Comune ha già percorso con l'ultima modifica del regolamento edilizio.
Sul fronte della produzione dell'energia, sono state presentate alcune opportunità:
  • incentivazione delle fonti energetiche rinnovabili (fotovoltaico-termico);
  • uso di certi prodotti per produrre energia, quali le biomasse, anche se bisogna stare attenti ad  impiegare terreni marginali e vegetali non utilizzabili per la produzione di cibo;
  • normativa recente che spinge verso un grande cambiamento e chiede 1 Kw di potenza prodotta con fonti energetiche alternative per ogni unità immobiliare e la produzione di acqua calda con pannelli solari;

  • verifica della possibilità di costruire impianti comuni per ottimizzare ed evitare microimpianti poco controllati;
  • concentrazione della produzione di fotovoltaico, non su ogni tetto, ma in impianti più grandi attraverso l'intervento della pubblica amministrazione;
  • teleriscaldamento - cogenerazione locale (avendo cura di verificare i costi/benefici e le modalità concrete di realizzo degli impianti).
Sul fronte del contenimento del consumo di energia, i modi di operare sono vari:
  • orientamento degli edifici sulla migliore linea del sole;
  • mitigazione della temperatura con l'uso del verde;
  • costruzione di tetti verdi per trattenere l'acqua;
  • rivestimenti a cappotto ed altri accorgimenti edilizi;
  • eventi ed attività sociali tesi a favorire l'ottimizzazione delle risorse;
  • interventi sull'illuminazione pubblica (risparmio notturno, abbattimento dell'inquinamento luminoso);
  • limitazione all'uso delle auto.
In un PGT che non prevede espansione si deve dedicare spazio al risparmio energetico, alla utela dell'ambiente ed alla qualità urbana. Si può agire sull'esistente e sul patrimonio pubblico per favorire nuove esperienze.
Si possono rilasciare solo concessioni che prevedono interventi di riqualificazione, anche se bisogna tenere presente il tema della convenienza economica degli interventi di riqualificazione della stessa. Si devono pensare strategie di lungo termine.
Si può cominciare a passare dall'urbanistica al disegno architettonico di dettaglio (proposte pubbliche di intervento messe a disposizione dei privati). Occorre valutare la possibilità di aprire lo spazio ad esperienze particolari, quali il co-housing (sia per i giovani che per gli anziani).
Si possono sperimentare certificati energetici "bianchi" per chi non intende ottenere risultati eccellenti, ma è disponibile a versare al Comune i contributi necessari a consentire all'Ente di intervenire sul fronte energetico pubblico.
Si può cominciare ad affrontare il tema del costo economico/finanziario della sostituzione del patrimonio edilizio inefficiente da un punto di vista energetico utilizzando incentivi volumetrici o incentivi di posizione per ottenere il rinnovo degli edifici.
In conclusione, si deve approfottare del momento della stesura del PGT per favorire lo sviluppo qualitativo del territorio e del tessuto urbano.

Marco Vergani



L'ISTRUZIONE FA LA DIFFERENZA

A PROPOSITO DEL TETTO AL NUMERO DI ALUNNI STRANIERI PER CLASSE
(da un articolo de "la Voce")

Il tetto al numero di alunni stranieri per classe annunciato dal ministro Gelmini risponde anche al timore che "troppi" immigrati possano pregiudicare l'apprendimento degli italiani. Ma è una preoccupazione confermata dai dati? Utilizzando quelli dell'indagine Pisa, si vede che il fattore cruciale non è la quantità, ma la qualità: nei Paesi che incentivano l'ingresso di immigrati relativamente istruiti, un eventuale incremento della percentuale di studenti stranieri nelle classi finisce per arricchire il contesto formativo e favorire l'apprendimento dei nativi.

domenica 17 gennaio 2010

INPS, QUEI FONDI MILIARDARI USATI DAL GOVERNO COME BANCOMAT

NELLL'ITALIA DEI PARADOSSI.........
(tratto da un articolo di Felicia Masocco)

Nell'Italia dei paradossi i precari pagano le pensioni dei dirigenti d'azienda. I precari e i cassintegrati tentano di sbarcare il lunario con assegni di 800 euro al massimo, mentre il loro fondo presso l'Inps accumula un tesoretto miliardario. E c'è un governo che usa l'Inps come un bancomat. Distorsioni di un welfare da rifare.
Tre fondi Inps messi insieme danno un attivo di 19,4 miliardi di euro, più del doppio della legge Finanziaria 2010.Ci si potrebbero fare un mucchio di cose a beneficio delle lavoratrici e dei lavoratori, specie in una crisi come questa. Invece no, si fa altro.
Si pensi solo che, per coprire la Finanziaria da 9,2 miliardi, il governo ha prelevato 3,5 miliardi dall'Inps, utilizzando il Tfr inoptato. Spulciando il bilancio assestato del 2009, si trova la conferma che l'attivo Inps non è prodotto da tutte le categorie di lavoratori, ma solo da alcune, mentre altre sono decisamente in perdita.  Ha i conti a posto il comparto dei lavoratori dipendenti: 6,8 miliardi. In attivo anche i parasubordinati: i precari, i collaboratori a vario titolo, i venditori a domicilio: 8 miliardi. In attivo anche il fondo prestazioni temporanee (serve per pagare la cassa integrazione, la malattia, la disoccupazione): 4,6 miliardi. Sono 19,4 miliardi in attivo, che vanno (Robin Hodd al contrario) a ripianare i deficit dei fondi pensionie dei: dirigenti d'azienda  (meno 3,2 miliardi), dei coltivatori (meno 5 miliardi), dei commercianti (meno 116 milioni), del clero (meno 111 milioni). Da un fondo all'altro dunque, seguendo un criterio solidaristico a cui l'Inps è tenuto. Ma qui Robin Hood va in direzione opposta, dato che la pensione dei dirigenti d'azienda è in media di 45 milia euro all'anno e che, dato il deficit del loro fondo, a pagargliela sono i lavoratori dipendenti (pensione media 10,6 mila euro) e i lavoratori precari (pensione: solo una chimera e da fame, per giunta).
Per Gianpaolo Patta, membro per conto della Cgil del Comitato di indirizzo e vigilanza Inps, "ci sono 1 milione e 600 mila persone che non hanno nessun sostegno al reddito, nessuna tutela e sono totalmente scoperti che se perdono il lavoro. E questo nonostante avanzino ben 4,6 miliardi di contributi versati per la cassa integrazione e la disoccupazione". 
Da mesi la Cgil chiede la governo di raddoppiare, da 52  108 settimane, la durata della cig e di aumentarne l'importo, nonché l'estensione degli ammortizzatori sociali a chi non li ha, ossia a quel milione e 600 mila lavoratori, di cui ha recentemente parlato anche il Governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi. Vanno nella stessa direzione le richieste del Pd.
La Finanziaria 2010 ha pensato, però, ad altro. Eppure i conti dell'Inps dicono che i soldi ci sono e che sarebbe doveroso e giusto restituirli: le lavoratrici ed i lavoratori versano l'8% della retribuzione al fondo prestazioni. E' chiaro che non è l'Inps che può decidere, ma il governo.

mercoledì 13 gennaio 2010

DATO ISTAT: CROLLA IL POTERE D'ACQUISTO

CROLLA IL POTERE D'ACQUISTO NEL 2009

Nel 2009, dato ufficiale Istat, c'è stata una diminuzione del potere d'acquisto delle famiglie italiane dell'1,6%. Un crollo dovuto agli effetti della pesante crisi economica che ha investito il Paese, determinando un aumento vertiginoso di cassa integrazione e licenziamenti che, purtroppo, continuerà a dispiegare i suoi effetti nel corso di quest'anno.
Ad aggravare ulteriormente la situazione già drammatica, si prospettano, per il 2010, nuovi consistenti aumenti (assicurazione auto, trasporti, carburanti, gas, acqua e rifiuti), che, secondo dati di Federconsumatori, comporteranno una maggiore spesa per la famiglie di 660 euro annui.
Se tale è lo scenario, quantomai opportuna e indispensabile sarebbe una manovra diretta a detassare il reddito fisso, da lavoro o da pensione, per almeno 1.200 euro annui.
Non ci sembra che sia questa l'intenzione del Governo, che, fra l'altro, aveva promesso il blocco delle tariffe nel 2010. Sarebbe opportuno che qualcuno glielo ricordasse.

Michele Sala

giovedì 7 gennaio 2010

"UNA GRANDE RIFORMA FISCALE": parola di ministro

....GRANDE E' L'ATTESA

Il ministro del Tesoro ha annunciato, per il corrente anno, il rilancio di una grande riforma fiscale che superi la logica dei "rattoppi" degli ultimi anni. Indubbiamente, il nostro sistema tributario avrebbe bisogno di una seria e ponderata revisione, alla luce anche della tanto strombazzata riforma in senso federale che dovrà essere modellata per evitare ulteriori incrementi nella pressione tributaria. Ma questa, oltre che elevata, è soprattutto mal distribuita.
Il prelievo si concentra quasi esclusivamente su pochi cespiti e pochi contribuenti. Si tartassano i fattori produttivi, lavoro e capitale e si tassano troppo poco patrimoni e rendite. L'opposto di quello che dovrebbe fare un Paese dove chi nasce ricco resta ricco, mentre chi vuole legittimamente e legalmente arricchirsi con i frutti del proprio lavoro e del proprio impegno non ha la possibilità di farlo.
Sappia, però, il ministro che la principale riforma necessaria in Italia è la lotta all'evasione e a tutte le forme presenti nel nostro sistema fiscale di elusione ed erosione. Non è possibile immaginare che si possa costruire un sistema fiscale più giusto, equo ed efficiente finché una percentuale compresa tra il 50 ed il 75% dei redditi da lavoro autonomo, piccola impresa e libero professionisti risulta nascosto al fisco. Non è possibile continuare a tollerare che il 50% delle imprese italiane risulti permanentemente in perdita o che il numero dei contribiuenti che dichiarano più di 100.000 euro all'anno sia minore del numero delle auto immatricolate che costano più di quella cifra. Lo stesso sbandierato successo dello scudo fiscale dà un'idea dell'enormità del fenomeno in Italia. Ci risulta che finora i provvedimenti del governo in campo tributario - tra condoni, riduzione dei controlli sui redditi da lavorto autonomo e abolizione Ici - non sono particolarmente incoraggianti. Siamo curiosi di sapere quali saranno le novità annunciate.

(a cura di Michele Sala)

mercoledì 6 gennaio 2010

L'UOMO DELL'ANNO NELL'ECONOMIA ITALIANA

LO SAPEVATE CHE.......

nell'anno appena trascorso di crisi, con l'economia che registra meno 5% nel Pil e il debito pubblico tornato al 117 per cento del Pil, il maggiore quotidiano economico italiano ha voluto istituire, per la prima volta nella sua storia, un premio all'uomo dell'anno nell'economia italiana? E fu così che il "Sole 24 Ore" ha attribuito il premio a Giulio Tremonti, ministro dell'Economia. Secondo posto a Sergio Marchionne, amministratore delegato della Fiat. Il terzo posto a Emma Mercegaglia, Presidente di Confindustria.
A questo punto un bel premio - che potremmo chiamare "Premio Indipendenza" - lo merita il Direttore del "Sole 24 Ore", Gianni Riotta per il coraggio mostrato nel premiare nell'ordine:
  1. il più grande azionista dei più grandi soci di Confindustria, colui che decide quanti soldi dare alle imprese che versano le quote associative a Confindustria, nonché suo grande sponsor per la guida del quotidiano;
  2. l'amministratore delegato del più grande gruppo privato socio di Confindustria;
  3. la presidente di Confindustria, proprietaria del "Sole 24 Ore".
Nell'assegnare a Riotta il meritato riconoscimento, gli poniamo la domanda: come ha accolto Emma il riconoscimento di "uomo dell'anno"? In tempi di sconfinamenti di genere, la risposta non è ovvia.

(a cura di Michele Sala)