Ne condiziona gli esiti economici, la frequentazione da parte dei
cittadini, e a volte anche gli equilibri psichici dei
militanti-volontari.
Questo 2019 a FestAperta 9° Edizione, si arriva all’insegna della Canicule (fa chic chiamare così il caldazzo!).
Si passa infatti dai 43 gradi alla bomba d’acqua, proprio mentre nel
giardino del Circolo sono in corso i lavori di pulizia, preparazione,
incollatura e taglio di attrezzature e suppellettili.
“l’è tuta
salut…” dice lo spiritosone-umarel che passa davanti al giardino in
allestimento, immediatamente investito dagli insulti dei volontari
grondanti sudore.
Qualcuno dei lavoranti, nella giornata a più di 40
gradi, invoca un piccolo temporale rinfrescante, qualcun altro lo
zittisce; qualcuno lavora a torso nudo, qualcun altro con la maglietta
della salute sotto la camicia alla Landini-style.
La macchina
organizzatrice non si ferma mai nonostante l’Associazione dei Medici
Climatologi Padani(AMCP, la stessa che consiglia il dentifricio),
sconsiglia esposizioni prolungate all’aperto: disidratazione, calo della
pressione sanguigna, insomma rischi che il caldo torrido di questo fine
giugno porta con se, senza dimenticare gli scompensi caratteriali
vicini alla friggitura anche dei cervelli più brillanti.
Un esempio di questi pericoli per la salute pubblica, si è manifestato proprio venerdì 28.
I volontari che presidiano il Giardino sono in attesa della consegna
delle vivande e degli accessori per cominciare l’avventura.
All’arrivo del camion come tante formiche agli ordini dei coordinatori,
si dispone la catena che trasporta le merci nella cantina del Circolo.
Insieme ai surgelati, al vino, alla pasta e al riso sono in consegna
anche le tovagliette monouso utilizzate per apparecchiare i tavoli.
Tutti sono curiosi di vederle, dopo che lo scorso anno una frazione
diventata maggioritaria aveva contestato il colore bianco delle stesse.
“cent franc pusè ma russ….” Era lo slogan già usato negli anni ’70 e mai tramontato in quel di Bussero.
Dopo lo scarico il coordinatore verifica il contenuto dei pallets mentre tutti gli altri tornano alle faccende quotidiane.
“Noooooo, cazzo, nooo!” si sente dalla catacomba-magazzino, della festa.
I volontari pensano ad un infortunio e con agilità insospettata per dei
60enni e oltre (l’età l’è quela!), si precipitano verso lo scivolo
dello scarico merci.
Come dall’oltretomba compare con uno sguardo
smarrito il responsabile degli ordini di merce mentre agita un pacchetto
di tovagliette.
NERE, sono NERE! Le tovagliette sono NERE!
Lo sbigottimento dei volontari si legge sui volti sudati e già stanchi.
“no, cazzo, nere no! Va bene tutto, ma nere no!”
In un gruppo ben organizzato ma contraddistinto dal rifiuto del
pensiero unico, una voce, che non si capisce se per prendere per il culo
o per davvero, sostiene:
“beh! Però il nero fa Glamour!”
“Ma va a da via al cu! Fa funerale, ecco cosa fa!” È la risposta utile a confermare la monoliticità del gruppo.
Giro di telefonate, scuse da parte del fornitore, due risate mentre si continua a lavorare e la storia finisce lì.
Ma cosa avrà voluto dire l’accaduto?
È un segnale politico? È una premonizione di sfiga? È solo un banale errore di ordine?
Chi lo sa!
Noi cerchiamo come tutti gli anni di fare il meglio che possiamo contro
avversità metereologiche e segnali inquietanti, il resto lo farete come
sempre Voi, i nostri ospiti, i cittadini di questo paesino della
Martesana.
Ci direte Voi se vale la pena lasciar arrugginire i
fornelli per una settimana e cercare un po’ di frescura, un po’ di sound
insieme a tanta bella gente nel mitico Giardino del Circolo.
FestAperta è al via!