mercoledì 25 aprile 2012

25 APRILE

Appuntamento alle ore 11 alla manifestazione organizzata dal Circolo familiare Angelo Barzago e dall' ANPI. Sarà presente il comune di Bussero con il Commissario e il gonfalone.
Parleranno la dott.sa Massa Commissario di Bussero
                       Marchesi Valerio Presidente del Circolo familiare.


martedì 17 aprile 2012

INDIRIZZI DI BILANCIO

SARÀ UN BILANCIO ATTENDIBILE?

Il Commissario ha illustrato ai candidati sindaci lo schema di bilancio di previsione 2012.
A quando l'approvazione?

Si è atteso fin'ora per decidere l'aumento dell'addizionale IRPEF per colmare i tagli dei trasferimenti dello Stato e ottenere così il pareggio di bilancio.
Per non prendere atto dell'impossibilità di terminare  entro il 2012 i lavori del centro polifunzionale e di decidere nuove soluzioni, si rischia di presentare un bilancio che dovrà essere rivisto dalla amministrazione che si insedierà.
Probabilmente, dato i tempi, approverà lo schema con i poteri della Giunta, lasciando al nuovo Consiglio comunale l'approvazione finale.
Gli indirizzi per la stesura del bilancio ci lasciano qualche perplessità per i tempi e per i contenuti.
Il Commissario ha dato indicazione agli uffici di aumentare l'addizionale IRPEF per coprire il buco di bilancio nella spesa corrente dovuto al taglio dei trasferimenti dello Stato che ammonta a € 415.000.
Questo taglio è stato deciso dal Governo Berlusconi e avvallato dal Governo Monti.
Applicare all'IMU(ex ICI) le aliquote nella misura prevista dalla legge nazionale.
Estinguere anticipatamente i mutui con l'avanzo di amministrazione.
Tagliare la spesa corrente e aumentare le tariffe dei servizi in relazione al maggior costo dovuto all'inflazione.
L'altra indicazione riguarda il rispetto del patto di stabilità che influisce sulla capacità di pagamento, cioè limita il pagamento di somme che però sono disponibili.
Qui il Commissario chiama in causa il centro polifunzionale.
Chiarisce che tutti i 4.280.000 euro previsti dalla convenzione sono entrati nelle casse comunali.
Dalla documentazione ufficiale risulta che dall'anno 2009, nel quale è stato sottoscritto il contratto e sono iniziati i lavori dell'opera citata, ad oggi, sono entrate nelle casse del Comune € 3.804.000, come da convenzione con TAO 88, a fronte di spese da sostenere dal 2009 al 2012, anno del termine previsto dal contratto per la fine lavori, pari a € 3.627.355.
Di questi ad oggi sono già stati pagati €1.815.000.
Inoltre è ancora disponibile nelle casse comunali la somma del ribasso d'asta pari a € 1.450.000 per ulteriori opere a completamento del progetto da gestire nel 2013.
Sono quindi entrati più soldi di quanto se ne devono spendere durante il periodo per la realizzazione dell'opera, cosa nota a tutti perchè questo prevedeva il piano finanziario insito nella convenzione e nel contratto d'appalto. Inoltre il flusso di cassa per rispettare il patto di stabilità era garantito nel contratto d'appalto con pagamenti di stati di avanzamento lavoro coincidenti con reversali in entrata come da convenzione.
I soldi quindi ci sono, il flusso di cassa era garantito dalla convenzione e dal contratto.
Cosa è avvenuto negli ultimi tre anni?
Come sono stati usati i soldi in cassa? Cosa hanno pagato?
Perchè i lavori non sono terminati nonostante una proroga di sei mesi e non termineranno nemmeno entro il nuovo termine fissato al 16 luglio 2012?
Ha senso affermare che l'opera va pagata tutta entro l'anno 2012 con il termine lavori previsto entro il 16 luglio, quando e visibile a tutti lo stato dei lavori?
Se ci sono altre carte, oltre ai documenti deliberati ufficialmente all'atto della convenzione e del contratto nel 2009, che siano messi a disposizione in particolare i documenti prodotti dagli uffici che hanno determinato l'indirizzo per la stesura del bilancio.
Vogliamo vederci chiaro!

venerdì 13 aprile 2012

LA RIFORMA DEL LAVORO

Il governo scarica sul lavoro
I COSTI DELLA SPECULAZIONE


Senza una definizione di quali motivi economici siano legittimi (crisi aziendale, di mercato, ecc.) si apre la strada a licenziamenti per qualsiasi motivo attenga l’attività dell’impresa: anche per aumentare i profitti...

Si allarga, inoltre, la possibilità di licenziare per motivi disciplinari.
Non è il tanto decantato modello tedesco.

Per il governo Monti, l’Italia è in crisi a causa delle pensioni e della tutela del posto di lavoro e non per il dissesto causato dalle speculazioni delle banche, per le de-localizzazioni all’estero delle produzioni, per la mancanza di investimenti
da parte delle imprese e dello Stato.
Parlano di rigidità del mercato di lavoro quando ci sono milioni di precari, soprattutto giovani, e ci sono 2 milioni di loro che non studiano e non lavorano; parlano di rigidità nei licenziamenti quando nel 2011 i licenziati sono stati 2 milioni e altrettanti nel 2010.
Con una riforma delle pensioni devastante soprattutto per operai, donne e lavoratori in mobilità e con la maggiore libertà nei licenziamenti si pensa di far uscire dalla crisi un Paese che non cresce da vent’anni.

Poco o nulla è stato chiesto a coloro che si sono arricchiti con le attività finanziarie e hanno accumulato grandi patrimoni.
Nessun provvedimento è stato preso per la crescita del Paese.
L’iniziativa della Cgil è stata un argine alle politiche antipopolari del Governo Berlusconi e di quello di Monti. Il parziale passo indietro del governo Monti è merito suo. Ma nessun grande partito ha sostenuto la sua iniziativa fino in fondo e il risultato non è quello sperato dai lavoratori.

Manca da tempo UN PARTITO DELLA SINISTRA IN PARLAMENTO che sostenga i lavoratori nelle loro giuste battaglie per giustizia sociale, la solidarietà e il progresso civile ed economico.
E’ necessario convocare le elezioni politiche generali e far decidere al nuovo Parlamento politiche economiche e sociali condivise dai cittadini.
Non ci sono motivazioni per la prosecuzione di questo Governo. Sosteniamo le prossime mobilitazioni e stiamo vicini ai cittadini che saranno sempre più colpiti dalla crisi e dagli effetti delle scelte del Governo.