sabato 27 febbraio 2016

PER UN'ENERGIA PULITA

Referendum trivelle 17 aprile, parte la sfida, ce la metteremo tutta per convincere gli italiani a votare

Il futuro dell’energia passa dall’innovazione e dalle rinnovabili. Ci aspettiamo dal Governo una nuova strategia energetica coerente con gli accordi di COP21”  
“Ce la metteremo tutta per informare i cittadini sul quesito e sull’importanza della partita in gioco, anche se siamo consapevoli della difficoltà di affrontare questa partita in soli due mesi. E’ l’occasione per fare informazione sulla mancanza di una politica strategica sull’energia nel nostro Paese e parlare del futuro energetico”. Così Rossella Muroni, presidente di Legambiente, dopo la firma del presidente della Repubblica Mattarella del decreto che fissa per il 17 aprile il referendum popolare contro le trivellazioni in mare.
L’appello, prima al Governo poi al Capo delle Stato, perché si decidesse per un election day, che accorpasse in un’unica data il referendum popolare sulle trivelle e le elezioni amministrative, è rimasto inascoltato. Per Legambiente parte, dunque, la sfida referendaria.
“Insieme a tutte le organizzazioni favorevoli a questo referendum e a tutti i nostri circoli e le nostre strutture sul territorio - prosegue Muroni - organizzeremo la mobilitazione. Con un tempo così ridotto a disposizione e con un quesito ridotto all’osso, sarà un grande sforzo, ma daremo il massimo per cercare di convincere gli italiani a votare. Saranno due mesi di intenso lavoro per parlare del futuro dell’energia, che non passa dalle trivelle e dalle fonti fossili ma dalle rinnovabili e dall’innovazione, nell’interesse delle famiglie e del clima”.
I cittadini sono chiamati a pronunciarsi sull’abrogazione della legge sulle trivellazioni limitatamente alle parole “per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale”. Ad oggi, la Corte Costituzionale ha infatti dichiarato ammissibile solo il quesito relativo al fatto che i titoli già rilasciati per le trivellazioni vadano fatti salvi fino all’esaurimento del giacimento.
Legambiente ricorda, inoltre, che è tuttora aperta la questione di altri due quesiti pendenti per conflitto di attribuzione dinanzi alla Corte Costituzionale. Se questa li ammettesse, gli italiani sarebbero chiamati di nuovo alle urne sullo stesso argomento, “per la testardaggine del governo nel difendere le trivelle e la sua confusione nella gestione del futuro dell'energia” conclude Rossella Muroni.

L’ufficio stampa Legambiente

venerdì 26 febbraio 2016

NON SI RINUNCIA MAI A UN DIRITTO


Dalla parte dei diritti per tutte e tutti
Pubblicato da Antonio Galbiati su Venerdì 26 febbraio 2016

martedì 23 febbraio 2016

giovedì 11 febbraio 2016

LAUDATO SI'

Il Pianeta, l'Uomo, lo Spirito.
La nostra Terra è anche come una madre bella, con la quale condividiamo l’esistenza.
Questa nostra madre protesta per il male che le provochiamo, a causa dell’uso irresponsabile e dell’abuso dei beni.
Dimentichiamo che il nostro stesso corpo è costituito dagli elementi del pianeta, la sua aria è quella che ci dà il respiro e la sua acqua ci vivifica e ristora.
La violenza, la degradazione sociale, deteriorano la qualità della vita umana.
Se ne parla in questo incontro.

Partecipate.