giovedì 15 maggio 2014

LA GRANDE (DIS)ILLUSIONE

Oggi i dati trimestrali del PIL (prodotto interno lordo) sono tornati a scendere.
Il calo del primo trimestre ha spazzato via le illusioni propinate dal Governo e smentito gli osservatori, magari compiacenti, del ciclo economico.
Nomisma arriva ad affermare che la ripresa è scomparsa e l'Italia è praticamente in stagnazione.
Casualmente, ma la contestualità è politicamente significativa, oggi la maggioranza di governo ha votato e reso legge dello Stato il decreto lavoro sui contratti a termine e apprendistato.
Alla recessione il Governo risponde con l'aumento della precarietà nel rapporto di lavoro. Scelta ingiusta per i lavoratori e sbagliata nel merito.
Spiegamo perchè.
Noti giuslavoristi stanno evidenziando come questa legge non creerà alcun posto di lavoro in più, ne farà costare meno il rapporto di lavoro.
Rende solo più incerto il posto di lavoro, mina psicologicamente il lavoratore che non può fare progetti di vita a lungo periodo e dà al datore di lavoro maggiore potere di condizionamento.

Maria Vinciguerra sul Corriere della Sera, dopo una disamina dell'evoluzione della normativa iniziata nel 2001 afferma che la recente riforma del Governo Renzi rade al suolo la regola del contratto a tempo indeterminato. Prima la legge sul contratto a termine stabiliva le assunzioni solo per il primo anno senza la motivazione scritta, se si fosse rinnovato il contratto bisognava motivarlo.
Dodici mesi sono più che sufficienti per capire se un lavoratore merita di rimanere in organico oppure no. Se dopo 1 anno il datore di lavoro voleva assumerlo nuovamente con contratto a termine, doveva spiegare i motivi così come prevedeva la legge del 2001 perché semplicemente il contratto a termine è una eccezione, il contratto a tempo indeterminato è la forma comune di contratto di lavoro, la regola.
Ora il contratto a termine è senza vincoli e il datore di lavoro può assume per ben cinque volte nei tre anni un lavoratore senza spiegarne i motivi, mantenendolo costantemente condizionato alla proroga del contratto che gli scade.
Pier Giorgio Alleva, giurista del lavoro afferma che giuristi si sono già attivati per chiedere la disapplicazione della nuova norma su contratto a termine. Per nessun altro motivo che salvaguardare la civiltà del lavoro, che non piace al ministro Poletti. Sono possibili più iniziative giuridiche, in primo luogo avanzare richiesta perchè sia aperta una procedura d’infrazione in Europa.
La Commissione proporrà ricorso alla Corte di giustizia per far dichiarare il decreto in contrasto con la direttiva 70 del 1999 sui contratti a termine che prevede la causalità del rapporto di lavoro. È una via veloce che porta alla sicura condanna dell’Italia.
È possibile anche tutelare persone in carne e ossa attraverso l’impugnazione in corso di giudizio innanzi alla corte costituzionale italiana che dichiara la legge incostituzionale per violazione degli articoli 11 e 117 della Costituzione, sull’adeguamento agli impegni internazionali siccome la Consulta si è pronunciata due volte sui contratti a termine, ha detto che la direttiva 70 è stata recepita e che non è dunque possibile un regresso rispetto alla ricezione, perchè violerebbe un precetto europeo che dice che indietro non si torna.

martedì 13 maggio 2014

NO FRAKING

Reporter ha trasmesso un'inchiesta su una forma di trivellazione
del terreno detta "fraking".
Questa tecnica consiste nella propagazione di fratture in strati rocciosi in profondità raggiunti con la trivellazione e immissione ad alta pressione di fluidi per estrarre idrocarburi.

La fratturazione idraulica è sotto monitoraggio a livello internazionale a causa di preoccupazioni per i rischi di contaminazione chimica delle acque sotterranee e dell'aria.
Le tecniche di microfratturazione idraulica del sedimento possono, in taluni casi, generare una micro-sismicità indotta e ci possono essere problemi locali di stabilità del terreno proprio quando i sedimenti sono superficiali.
Alla Camera Sinistra Ecologia Libertà si è fatta promotrice  di una recente risoluzione in materia di estrazione di idrocarburi.
In questa risoluzione si chiede al Governo "di adottare immediatamente apposite iniziative, anche normative, tese ad introdurre su tutto il territorio nazionale una moratoria sui procedimenti autorizzativi ad oggi rilasciati di prospezione o estrazione di idrocarburi, in terra o in mare".
Già nel settembre 2013 un’altra risoluzione, presentata da SEL e sottoscritta da tutti i gruppi parlamentari, approvata in Commissione "Ambiente e territorio", ha impegnato il Governo ad escludere l’utilizzo della fratturazione idraulica nel territorio italiano.
In Lombardia la regione ha autorizzato la trivellazione di pozzi esplorativi per la ricerca di idrocarburi. Anche i comuni della nostra zona sono compresi nell'area di ricerca.
Vogliamo capire e rendere trasparenti e controllabili i procedimenti e i fattori di rischio.
Comunque, a prescindere, riteniamo questa una scelta sbagliata, perchè persiste nella logica della produzione di energia tramite idrocarburi e non da fonti rinnovabili.

giovedì 8 maggio 2014

PRIMA LE PERSONE

Scegli l'Europa dei cittadini

Vogliamo un'Europa federale e solidale che riparta da dove è nata: La Resistenza, il superamento dei nazionalismi e dei conflitti tra gli stati.

Vogliamo un'Europa del lavoro, con un piano per l'occupazione: 100 miliardi l'anno per 10 anni per dare lavoro a 6 milioni di persone.

Vogliamo un'Europa della cultura che investa in ricerca e creatività.

Vogliamo un'Europa in cui i salari e diritti siano sempre più convergenti.

Vogliamo un'Europa con un reddito minimo per i giovani precari.

Vogliamo un'Europa dell'ambiente per uscire dalla prigione di petrolio, gas e carbone. Vogliamo un'Europa dei diritti, garantiti a tutte e tutti.

Vogliamo cambiare le politiche sui migranti con le norme ONU sul diritto di asilo.

Vogliamo un'Europa con una vera Costituzione, che dia al Parlamento centralità e poteri legislativi e di elezione di governi.

Vogliamo un'Europa che metta prima le persone.
Un'Europa dei cittadini.