venerdì 26 agosto 2016

VITTIME


Ho atteso alcune ore prima di esprimermi sulle drammatiche conseguenze del terremoto.
Mi pongo una domanda: tutti questi morti sono vittime della fatalità di catastrofi naturali, oppure agli eventi naturali, che sono inevitabili, si accompagna la responsabilità umana?
Premetto che in questo momento la mia priorità è quella di esprimere la solidarietà concreta alle persone che hanno perso i loro cari e subito danni materiali che distruggono una vita.
Auspico che a Bussero si crei un evento per promuovere e finalizzare gli aiuti a cui cittadini e associazioni possano collaborare collettivamente, fiducioso che ancora una volta i busseresi sapranno testimoniare la loro partecipazione e solidarietà.
Ritorno all'interrogativo iniziale. Vittime della natura? No. Non solo. Troppi eventi si susseguono con le medesime conseguenze.
Solo negli ultimi 7 anni, senza considerare alluvioni e frane, tre terremoti con centinaia di morti e miliardi di danni si sono ripetuti con le stesse cadenze.
La catastrofe, l'encomiabile sacrificio e impegno delle forze di pronto intervento, le dichiarazioni di impegni, sempre postumi, degli organi di governo, l'informazione che spettacolarizza le tragedie e non da ultimo la positiva solidarietà, manifestata in vari modi, dei cittadini italiani.
Non sono un tecnico, ma è ora che la politica e gli organi di governo a ogni livello, imbocchino e impongano la strada della preventiva tutela del territorio, che è anche fattore di un diverso modello di sviluppo e può essere volano per rilancio dell'economia.
Il numero delle vittime sta anche nella responsabilità delle scelte o non scelte dell'uomo e di chi governa o amministra.
Non è solo fatalità.

REVISIONE DELLA COSTITUZIONE

giovedì 4 agosto 2016

UN ALTRO COLPO ALL'INFORMAZIONE

NOMINE, IL GOVERNO "METTE LE MANI SULLA RAI"
Riporto la dura reazione della Federazione della Stampa e del sindacato Usigrai.
"È ormai evidente che non esiste nessun piano. Da oggi è svelato pubblicamente il bluff di chi, al vertice dell'azienda come in consiglio di amministrazione, è arrivato come sedicente innovatore e si è rivelato per quello che è: conservatore, reazionario, come nei momenti più bui della Prima Repubblica" Il comunicato prosegue "Quello che ci interessa è che si chiamino le cose con il loro nome: occupazione di posti e pura lottizzazione. Questo è stato deciso dal Direttore generale e votato oggi, per di più a maggioranza, dal Cda della Rai".
Questo episodio, secondo me, conferma il disegno strategico che, passando dalla già votata riforma della RAI e dalla riforma della Costituzione che il Governo punta a far ratificare nel Referendum d'autunno, porta al controllo di tutti i poteri nelle mani di un capo. Si pone una questione di salvaguardia della democrazia che dovrebbe interessare tutti.