martedì 5 febbraio 2013

domenica 3 febbraio 2013

GALLINO: L’ITALIA GUIDATA A MARCIA INDIETRO

Basta austerità. Servono occupazione e investimenti per battere la crisi, seguendo la lezione del New Deal e la riforma del sistema finanziario per evitare altri casi MPS. Ne è convinto l’autore di “Finanzcapitalismo” <(link al libro), che alle prossime elezioni voterà Sel. 
colloquio con Luciano Gallino di Rossella Guadagnini

Così non va. L’Italia è come un’auto guidata a marcia indietro. Occorre riprendere al più presto la giusta direzione e affrontare profonde riforme strutturali, invece che gridare alle cattive condizioni del giardinetto sotto casa, come accade nella vicenda che vede coinvolto il Monte dei Paschi di Siena. A dirlo a
MicroMega è il sociologo del lavoro Luciano Gallino in questa intervista sui temi della crisi economica.

Un anno e poco più di governo Monti. Professor Gallino che giudizio complessivo ne dà?

L’esecutivo Monti è stato il proseguimento di quelle politiche neoliberali che hanno contribuito a provocare la crisi, esplosa nell’estate del 2007. Questo governo è stato messo insieme e, per così dire, nominato, per risolvere problemi, utilizzando una strumentazione economica e una teoria politica del tutto identiche a quelle del passato. Tra Berlusconi a Monti non c’e’ stato alcun vero cambiamento. C’è certamente il vantaggio di essere considerate persone serie in Europa, che è sempre meglio del contrario. Ma quanto ai rimedi e agli interventi effettuati sul Paese, sono stati improntati alle politiche precedenti. Quello che non si capisce è come si possa pensare di uscire da una crisi aumentando la dose degli ingredienti che l’hanno procurata.
Sul piano internazionale assistiamo, in questi giorni, a un cambiamento d’opinione nel giudizio su Monti?
In effetti, si sta verificando un modesto, ma significativo, mutamento d’orizzonte. Autorevoli organi di stampa, come il “Financial Times”, organizzazioni internazionali come il Fondo Monetario, stanno cominciando a dire che l’austerità continua a creare danni, piuttosto che guarire. A mio avviso, è una medicina peggiore del male. Purtroppo quest’idea non si è ancora affermata, ma trovo interessante che la sostengano economisti di livello, come il francese Olivier J. Blanchard. Da poco questo studioso ha pubblicato un’interessante ricerca in cui mostra che l’austerità, ai tempi della crisi e della recessione, è il peggior rimedio che si possa applicare. L’importante per uscire dalla stretta economica è tenere sotto controllo la spesa pubblica, senza però ucciderla. Invece, il governo Monti l’ha presa a mazzate. Occorre ricordare che anche il Fmi dice che è meglio la spesa pubblica col deficit, piuttosto dell’austerità che strangola l’economia.