venerdì 13 aprile 2012

LA RIFORMA DEL LAVORO

Il governo scarica sul lavoro
I COSTI DELLA SPECULAZIONE


Senza una definizione di quali motivi economici siano legittimi (crisi aziendale, di mercato, ecc.) si apre la strada a licenziamenti per qualsiasi motivo attenga l’attività dell’impresa: anche per aumentare i profitti...

Si allarga, inoltre, la possibilità di licenziare per motivi disciplinari.
Non è il tanto decantato modello tedesco.

Per il governo Monti, l’Italia è in crisi a causa delle pensioni e della tutela del posto di lavoro e non per il dissesto causato dalle speculazioni delle banche, per le de-localizzazioni all’estero delle produzioni, per la mancanza di investimenti
da parte delle imprese e dello Stato.
Parlano di rigidità del mercato di lavoro quando ci sono milioni di precari, soprattutto giovani, e ci sono 2 milioni di loro che non studiano e non lavorano; parlano di rigidità nei licenziamenti quando nel 2011 i licenziati sono stati 2 milioni e altrettanti nel 2010.
Con una riforma delle pensioni devastante soprattutto per operai, donne e lavoratori in mobilità e con la maggiore libertà nei licenziamenti si pensa di far uscire dalla crisi un Paese che non cresce da vent’anni.

Poco o nulla è stato chiesto a coloro che si sono arricchiti con le attività finanziarie e hanno accumulato grandi patrimoni.
Nessun provvedimento è stato preso per la crescita del Paese.
L’iniziativa della Cgil è stata un argine alle politiche antipopolari del Governo Berlusconi e di quello di Monti. Il parziale passo indietro del governo Monti è merito suo. Ma nessun grande partito ha sostenuto la sua iniziativa fino in fondo e il risultato non è quello sperato dai lavoratori.

Manca da tempo UN PARTITO DELLA SINISTRA IN PARLAMENTO che sostenga i lavoratori nelle loro giuste battaglie per giustizia sociale, la solidarietà e il progresso civile ed economico.
E’ necessario convocare le elezioni politiche generali e far decidere al nuovo Parlamento politiche economiche e sociali condivise dai cittadini.
Non ci sono motivazioni per la prosecuzione di questo Governo. Sosteniamo le prossime mobilitazioni e stiamo vicini ai cittadini che saranno sempre più colpiti dalla crisi e dagli effetti delle scelte del Governo.

Nessun commento:

Posta un commento