venerdì 4 gennaio 2013

CHI PAGA I COSTI DELLA CRISI

I nudi dati presi dall'Istat, Inps e da Banca d'Italia ci danno un quadro dello stato in cui versa il nostro Paese.
Malgrado le pubbliche esternazioni del capo del Governo, salito in politica, a cui non va a genio tutto quello che sta a sinistra e lo vorrebbe zittire, quello che appare è un debito fuori controllo, che supererà quest'anno il 126% del Pil, finanziato da uno stock di titoli di Stato in continua ascesa.
A ciò si accompagna una recessione galoppante, un'inflazione che non demorde e una disoccupazione che degrada il tessuto sociale e produttivo già colpito da un'iniqua distribuzione della tassazione.
Il governo ha scelto deliberatamente di colpire le categorie a reddito fisso, lasciandone in pace tante altre che potevano e dovevano contribuire al risanamento dei conti ed è per questo che la cosiddetta Agenda Monti non può di certo essere la ricetta giusta per la crescita e lo sviluppo del paese.

IL PRODOTTO INTERNO LORDO – PIL
Q3 2012: -2,4
LA PRODUZIONE INDUSTRIALE
2012: -5%
I CONSUMI DELLE FAMIGLIE
2012: da -1,5 a -5%
LA FINANZA PUBBLICA
Debito Pubblico 2012: da 1.906 miliardi di euro a 2.014 miliardi di euro.
Deficit/PIL 2012: 5,08%; Debito/PIL 2012: 126,40%

LA CASSA INTEGRAZIONE
Nel 2012 si è giunti a quota 1.090,6 milioni di ore autorizzate, contro i 973,2 milioni del 2011 (+12,1%).
Trend in aumento (tranne nel 2011) nel 2008 le autorizzazioni erano 227,6 milioni, + 301% nel 2009, + 31% nel 2010, - 19% nel 2011, + 12,1 nel 2012. Sono aumentate del 379% rispetto al 2008.

LA DISOCCUPAZIONE
2012: 11% della popolazione attiva.
Nei primi 11 mesi del 2012 le richieste di disoccupazione sono state 1.285.299 con un aumento del 14,49% rispetto allo stesso periodo del 2011. Le domande di mobilità presentate all'Inps nei primi 11 mesi del 2012 sono state 133.052 (+17,82%).
Se il quadro dei primi 11 mesi del 2012 non è affatto positivo, i dati più recenti mostrano un'ulteriore difficoltà, con le ore di dicembre in accelerazione del 16,2%, oltre la media annua.

L'INFLAZIONE
Tasso medio 2012: +3%
Secondo le stime preliminari dell'inflazione a dicembre diffuse dall'Istat, il tasso di crescita dei prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto (dal cibo ai carburanti) è salito al 4,3% dal 3,5% del 2011. Si tratta del valore medio annuo più alto dal 2008.

LE RETRIBUZIONI CONTRATTUALI
Nella media del periodo gennaio-novembre 2012 l'indice è cresciuto, nel confronto con lo stesso periodo dell'anno precedente, dell'1,4%. Meno della metà dell'inflazione con una perdita netta del potere d'acquisto.

LE PENSIONI
Assegni previdenziali in calo. Nei primi undici mesi del 2012 gli assegni liquidati dall'INPS sono stati 267.000, con un calo del 18,5% rispetto al 2011.
Nel 2013 rimane il blocco sulla rivalutazione delle pensioni per chi ha un reddito mensile di 1.217 euro netti (1.486 euro lordi) o superiore.
Con il blocco della rivalutazione sei milioni di pensionati nel biennio 2012-2013 si ritrovano complessivamente con 1.135 euro in meno.
Abbiamo assistito a un accanimento senza precedenti sui pensionati, che più di tutti hanno dovuto pagare sulla propria pelle il conto della crisi .


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