L’Istat ha diffuso
il dato sul Pil nel secondo trimestre. L’Italia è di nuovo in
recessione.
Nicola Fratoianni
coordinatore nazionale di SEL ha così commentato: "Come abbiamo
ripetuto più volte a fronte della fretta sulle riforme
costituzionali, assistiamo alla assenza di qualsiasi idea su come
uscire dalla crisi.
Sarebbe necessario
mettere radicalmente in discussione i trattati europei e la politica
di austerità che continuano ad aggravare gli effetti della crisi.
Servirebbe una
politica industriale capace di contrastare la svendita dei principali
asset strategici. Servirebbe un piano straordinario per il lavoro
ecologicamente sostenibile.
Invece nulla di
nulla. Tranne una straripante retorica della velocità . Con tutta
questa velocità- conclude Fratoianni- il Paese rischia di
deragliare".
Il viceministro
all'economia Enrico Morando ha ammesso le difficoltà in cui versa
l'economia italiana e soprattutto di come al Tesoro non si
aspettassero un dato cosi negativo.
"L'economia va
male, molto peggio di come avevamo previsto. La manovra 2014 non ci
sarà, ma naturalmente sarà molto impegnativa la sessione di
bilancio 2015-2018 perché entreremo nel 2015, ormai lo sappiamo, con
un ritmo di crescita inferiore rispetto a quello che avevamo
previsto".
Morando ovviamente
non si sbilancia, tuttavia i primi calcoli possono condurci in una
forchetta che oscilla fra i 6-8 miliardi, se le cose non migliorano
nei due semestri che restano da qui fino a fine anno. Questi si
dovranno aggiungere ai 20-23 miliardi previsti per la manovra di
correzione del bilancio del 2015, anno in cui scatta anche l'obbligo
del pareggio di bilancio.
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