lunedì 16 ottobre 2017

IL TEMPO È ORA

Si deve parlare al cuore delle persone di come migliorare le condizioni materiali di vita di chi ha bisogno di lavorare per vivere, di come dare risposte adeguate per cambiare la condizione di chi dalla crisi ha avuto solo guai.

Si deve ricercare la massima unità a sinistra, unificare i vari frammenti della sinistra e assumere in un’unica lista culture politiche che hanno un sentire comune.

Si devono mettere al centro contenuti e profilo politico alternativi nella loro radicalità e coerenza che aggrediscano il nodo della dignità del lavoro e della disuguaglianza sociale.

Bisogna investire con interventi pubblici sul territorio per l’ambiente e l’ecologia, bisogna restituire centralità al lavoro nel processo produttivo in tutte le sue forme, ripristinare una rete di welfare ormai compromessa nei suoi pilastri fondamentali, lavorare per uno stato sociale che tenga conto delle individualità, di tutte le famiglie e delle nuove e plurali forme di convivenza

Si deve puntare ad una politica di pace, accoglienza e cooperazione tra i popoli così come alla diffusione di una cultura che valorizzi le diversità per contrastare le varie forme di violenza crescenti, dal sessismo al razzismo.

Sono dell’idea che una proposta politica di sinistra, unitaria e alternativa abbia bisogno di costruirsi, in un grande processo di partecipazione popolare, perché non vi è alcuna possibilità di successo se non si coinvolgono le donne e gli uomini a cui si chiede di essere protagonisti in prima persona di un processo di cambiamento radicale.

In questi giorni si sta dando vita ad una nuova e pessima legge elettorale. Mi sono opposto all'idea di un Parlamento di nominati dalle segreterie politiche anche durante la campagna del referendum costituzionale.
Mettendo la fiducia il Governo rende immodificabile l’accordo tra il Pd e le destre sulla legge elettorale che non farà scegliere gli eletti agli elettori, grazie a un sistema doppiamente bloccato.

Prima fanno i patti e poi sono costretti a mettere la fiducia perché non si fidano l'uno dell'altro. È grave mettere la fiducia sulla legge elettorale, impedisce al Parlamento di modificare una pessima legge fatta di nominati e liste bloccate. Un atto di sfiducia verso i deputati dei loro gruppi e un modo per impedire la libertà del Parlamento su un tema fondamentale della democrazia.

Una sinistra, in un momento come questo, non può che porsi l’obiettivo di riportare al voto i tanti delusi della politica dei governi che si sono succeduti.

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