lunedì 18 ottobre 2010

LA SCUOLA CHE NON VOGLIAMO

CORSO DI ARMI NELLE SCUOLE:
REGIONE CONFERMA PATROCINIO
di Chiara Cremonesi

La Regione conferma il patrocinio sull'ormai famoso corso di armi e tiro, frutto di un'intesa tra l'Ufficio scolastico regionale e il Comando militare dell'esercito della Lombardia, con il benestare dei Ministeri della Difesa e dell'Istruzione e rivolto alle scuole superiori della Lombardia.

Oggi in Aula è stata discussa la mozione che avevamo presentato sulla vicenda, convinti che il protocollo "Allenati per la vita" sia incompatibile con il principio di una scuola chiamata a promuovere la cultura della pace.

Avremmo voluto ascoltare dal Presidente Formigoni o dall'assessore alla sicurezza La Russa perché la Regione sostenga l' iniziativa, ma né l'uno né l'altro si sono degnati di rispondere.

E' intervenuto soltanto un consigliere della Lega che ci ha candidamente spiegato come questo corso aiuti l'esercizio della legalità. Cioè, l'addestramento di ragazzi minorenni alla cultura militare, all'uso delle armi e alla sopravvivenza in ambienti ostili - perché questa è la sostanza delle lezioni, come da opuscolo di presentazione - sarebbe un insegnamento di legalità.

Noi pensiamo invece che si debba passare attraverso l'educazione civica, l'educazione alla solidarietà e l'educazione al rispetto dei diritti e dei doveri. Cosa che ci sembra scontata, ma che di questi tempi, in tutta evidenza, purtroppo non è.

Regione Lombardia, con questa scelta, si assume una responsabilità pesante di fronte al dovere delle istituzioni di contribuire alla costruzione di un futuro di pace e di convivenza civile.

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