PROVINCIA: PASSA UN BRUTTO PIANO TERRITORIALE
di Pietro Mezzi Capogruppo di Sinistra Ecologia Libertà in Provincia di Milano
La Conferenza dei Comuni ha dato il via libera alla proposta di Piano territoriale di coordinamento provinciale (Ptcp) del presidente Podestà. I sindaci hanno espresso il loro parere, prima dell'esame in Consiglio provinciale previsto per il mese di febbraio.
Per la verità solo 33 sindaci su 134 (e 1 parco su 5) hanno detto sì al Piano, mentre a prevalere sono state le astensioni dei sindaci del centrosinistra (42, tra cui il comune di Milano rappresentato dall'assessore all'Urbanistica). Tre i Comuni contrari.
Tema del contendere tra centrodestra e centrosinistra l'individuazione degli ambiti agricoli nelle aree protette (sono 5 i parchi regionali in provincia di Milano: Adda Nord, Groane, Nord, Ticino e soprattutto Agricolo Sud Milano).
Aree agricole che la proposta del centrodestra in Provincia non prevede di inserire nei parchi e su cui - con varianti rese oggi più facili dalla nuova legge regionale - in futuro si potrà andare a costruire (sugli ambiti agricoli, invece, per legge, una volta previsti dal Ptcp, non si potrà costruire, nè fare perequazione urbanistica).
"I sindaci di centrosinistra - afferma Pietro Mezzi, capogruppo di Sinistra Ecologia Libertà in provincia di Milano ed ex assessore provinciale al Territorio - hanno perso un buona occasione per salvaguardare le attività e le produzioni agricole dell'area milanese, soprattutto quelle del Parco Sud".
"Sarebbe servito più coraggio - insiste Mezzi - per affermare che le aree destinate all'agricoltura sono una risorsa strategica per Milano e il suo hinterland e non delle zone di riserva per l'edificazione con i futuri piani di governo del territorio. La mediazione tra sindaci di centrodestra e centrosinistra è stata al ribasso. I numeri per far vincere i "no" al Piano Podestà c'erano. Ancora una volta la sinistra si è dimostrata più realista del re. Ora daremo battaglia in Consiglio provinciale, ma - vale la pena ricordarlo ai primi cittadini del centrosinistra - lì siamo all'opposizione".
Per la verità solo 33 sindaci su 134 (e 1 parco su 5) hanno detto sì al Piano, mentre a prevalere sono state le astensioni dei sindaci del centrosinistra (42, tra cui il comune di Milano rappresentato dall'assessore all'Urbanistica). Tre i Comuni contrari.
Tema del contendere tra centrodestra e centrosinistra l'individuazione degli ambiti agricoli nelle aree protette (sono 5 i parchi regionali in provincia di Milano: Adda Nord, Groane, Nord, Ticino e soprattutto Agricolo Sud Milano).
Aree agricole che la proposta del centrodestra in Provincia non prevede di inserire nei parchi e su cui - con varianti rese oggi più facili dalla nuova legge regionale - in futuro si potrà andare a costruire (sugli ambiti agricoli, invece, per legge, una volta previsti dal Ptcp, non si potrà costruire, nè fare perequazione urbanistica).
"I sindaci di centrosinistra - afferma Pietro Mezzi, capogruppo di Sinistra Ecologia Libertà in provincia di Milano ed ex assessore provinciale al Territorio - hanno perso un buona occasione per salvaguardare le attività e le produzioni agricole dell'area milanese, soprattutto quelle del Parco Sud".
"Sarebbe servito più coraggio - insiste Mezzi - per affermare che le aree destinate all'agricoltura sono una risorsa strategica per Milano e il suo hinterland e non delle zone di riserva per l'edificazione con i futuri piani di governo del territorio. La mediazione tra sindaci di centrodestra e centrosinistra è stata al ribasso. I numeri per far vincere i "no" al Piano Podestà c'erano. Ancora una volta la sinistra si è dimostrata più realista del re. Ora daremo battaglia in Consiglio provinciale, ma - vale la pena ricordarlo ai primi cittadini del centrosinistra - lì siamo all'opposizione".
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