mercoledì 2 giugno 2010

UNA MANOVRA INIQUA E DEPRESSIVA

ALLARMANTE IL TASSO DI DISOCCUPAZIONE: 8,9%

A conferma della grave e perdurante crisi che attraversa il nostro Paese, giunge il dato sul tasso di disoccupazione, che, ad aprile, è cresciuto all'8,9%, portandosi ai valori peggiori registrati dal 2001. Tale dato si fa ancora più allarmante se accoppiato con quello sulla cassa integrazione.
Tutto ciò dispiega effetti negativi sull'economia e sul benessere delle famiglie, specialmente quelle a reddito fisso che, negli ultimi anni, hanno visto crescere di giorno in giorno il proprio disagio.
Ecco perché è da considerare inadeguata, iniqua e depressiva la manovra varata dal Governo. Dove sta la preventivata crescita del Pil allo 0,7-0,8% più volte preannunciata da Tremonti?
Si ripete il solito ritornello: invece di chiedere sacrifici a chi detiene grandi patrimoni e rendite finanziarie, si colpiscono le famiglie a reddito fisso. Invece di puntare sul rilancio della domanda interna e sugli investimenti nei settori trainanti della nostra economia - a partire, ad esempio, dalla green economy (economia "verde") - si decurta ulteriormente il potere di acquisto delle famiglie e si tagliano fondi alla ricerca.
Tutto ciò avrà effetti depressivi sulla domanda, comportandone una contrazione di 8-9 miliardi di Euro, che produrranno un'ulteriore caduta del potere di acquisto delle famiglie a reddito fisso di circa 530 euro annui. Le cose andranno ancora peggio per una famiglia con dipendenti pubblici, che vedrà diminuire il proprio potere di acquisto di circa 1.600 euro annui.
Occorrerebbe una manovra di segno opposto che dovrebbe pesare sugli evasori e i grandi patrimoni e non intaccare i redditi già duramente provati di lavoratrici, lavoratori e pensionati.
(a cura di Michele Sala)


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