giovedì 5 novembre 2009

IL LAVORO NON E' MERCE, E' LA LEVA PER CAMBIARE IL MONDO

Dall'appello sottoscritto da diversi studiosi per la costituzione di un "Tavolo per il Lavoro"

"Nel nostro Paese vi sono evidenti segnali di un risveglio dell'opposizione sociale alle politiche del governo delle destre.... I movimenti non si sono spenti. Molti di essi hanno trovato vivacità: ... dalla manifestazione per la libertà di stampa a quelle contro il razzismo, l'omofobia e il precariato nella scuola.... Anche il movimento sindacale non è inerte, malgrado la profonda divisione che lo attraversa.
Eppure dobbiamo riconoscere che il tema del lavoro non appare essere il centro motore di questa rinascente opposizione, .. né si può certo dire che il dibattito congressuale del più grande Sindacato italiano, la Cgil, stia muovendo i suoi primi passi con la dovuta attenzione da parte dei mass-media e del dibattito politico.... Tutto questo non deriva da una perdita del ruolo del lavoro nella società contemporanea, quanto dalla perdita della percezione da parte del mondo politico e di gran parte della sinistra.
...Il lavoro è cambiato... E' enormemente aumentata la zona grigia che sta tra il lavoro e la disoccupazione, cioè l'area del precariato che pone problemi e bisogni inediti... Il conflitto fra capitale e lavoro si è esteso su scala globale, assumendo molteplici ed innovative forme, non il contrario. Lo dimostra anche l'attuale crisi economico-finanziaria mondiale, ingigantita dalla dimensione enorme che ha assunto la finanza nel moderno capitalismo, ma le sue cause più autentiche affondano nell'economia reale, nel regime dei bassi salari, della privatizzazione del rapporto di lavoro.....Se non cambiano le attuali politiche economiche dominanti, quando la crisi passerà, lascerà dietro di sé uno spaventoso aumento della disoccupazione e una nuova ondata di poveri.
Si può uscire dalla crisi evitando un nuovo massacro sociale.... solo cambiando il modello di sviluppo, orientandolo verso la produzione  di beni fruibili collettivamente e difendendo l'ambiente. Ma questo non si può fare senza valorizzare in tutti i sensi il lavoro umano......
Noi, che apparteniamo a forze politiche e ad aree culturali che si collocano, per ideali e programmi, nel campo della sinistra, sentiamo il dovere e il bisogno di tornare a ragionare sul lavoro.... Per questo, vogliamo unire i nostri sforzi e delle organizzazioni di cui facciamo parte in un lavoro costante di ricerca e di azione sul tema del lavoro e dei lavori, su quello dell'innalzamento delle retribuzioni, sulla riforma fiscale in favore del lavoro dipendente, sulla ricomposizione del mondo del lavoro contro la precarietà, sull'introduzione di un sistema uiniversalistico di sostegno al reddito per chi il lavoro non ce l'ha, sul diritto dei lavoratori a votare sugli accordi......Vogliamo farlo in un'ottica almeno europea e non solo nazionale.
PER QUATE RAGIONI VOGLIAMO DARE VITA A UN "TAVOLO PER IL LAVORO" PER PROMUOVERE RICERCHE, DIBATTITI, INIZIATYIVE, MOBILITAZIONI, APERTO A TUTTI COLO CHE CONDIVIDONO QUESTA ESIGENZA".
(Fra i firmatari: Luciano Gallino, Titti di Salvo, Alfiero Grandi, Pasqualina Napoletano, Gianpaolo Patta, Martio Tronti e tanti altri)

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