domenica 8 novembre 2009

L'ACQUA E' UN BENE COMUNE

DICIAMO NO ALLA SUA PRIVATIZZAZIONE

Il Senato, il 4 novembre 2009, ha approvato l'art. 15 del DL 135/09, che, se convertito in legge, sottrarrà ai cittadini ed alla sovranità delle Regioni e dei Comuni l'acqua potabile di rubinetto per consegnarlo, a partire dal 2011, agli interessi delle grandi multinazionali del settore idrico.
E' davvero un pericolo da scongiurare, sia per il principio inviolabile che pone l'acqua come un diritto universale e non come una merce, sia per le ripercussioni disastrose che una privatizzazione potrebbe generare sui cittadini a causa dell'aumento delle tariffe.
Imporre alle amministrazioni locali l'obbligo di affidare a soggetti privati la gestione del servizio cedendo contestualmente almeno il 40% del capitale oggi pubblico (pari a circa il 70% nelle multiutilities) è in netta contraddizione con gli stessi obblighi comunitari.
E' una scelta miope e pericolosa. Servirà, forse, ai comuni per fare cassa nell'immediato, facendo però ricadere sul futuro tutte le inefficienze odierne con ulteriori elementi di incertezza.
E' l'ennesimo paradosso in cui, mentre l'acqua ed altri servizi fondamentali finiscono nelle mani private all'insegna del mercato, si aiuta e si sostiene massicciamente, e con risorse pubbliche, il sistema bancario e finanziario, sotto la bandiera del ruolo e dell'intervento pubblico.
A tutela dei cittadini e dell'intera collettività, al fine di salvaguardare l'universalità e l'accessibilità ad una risorsa, unica e fondamentale alla vita ed alla sua qualità, va sostenuta ogni iniziativa possibile di contrasto e mobilitazione.
Entro il prossimo 24 novembre 2009 il decreto (DL 135/09) che privatizza l'acqua  potrebbe diventare legge.
Firma l'appello on line: CAMPAGNA NAZIONALE "SALVA L'ACQUA" consultando il sito: www.acquabenecomune.org
(a cura di Michele Sala)

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