domenica 17 gennaio 2010

INPS, QUEI FONDI MILIARDARI USATI DAL GOVERNO COME BANCOMAT

NELLL'ITALIA DEI PARADOSSI.........
(tratto da un articolo di Felicia Masocco)

Nell'Italia dei paradossi i precari pagano le pensioni dei dirigenti d'azienda. I precari e i cassintegrati tentano di sbarcare il lunario con assegni di 800 euro al massimo, mentre il loro fondo presso l'Inps accumula un tesoretto miliardario. E c'è un governo che usa l'Inps come un bancomat. Distorsioni di un welfare da rifare.
Tre fondi Inps messi insieme danno un attivo di 19,4 miliardi di euro, più del doppio della legge Finanziaria 2010.Ci si potrebbero fare un mucchio di cose a beneficio delle lavoratrici e dei lavoratori, specie in una crisi come questa. Invece no, si fa altro.
Si pensi solo che, per coprire la Finanziaria da 9,2 miliardi, il governo ha prelevato 3,5 miliardi dall'Inps, utilizzando il Tfr inoptato. Spulciando il bilancio assestato del 2009, si trova la conferma che l'attivo Inps non è prodotto da tutte le categorie di lavoratori, ma solo da alcune, mentre altre sono decisamente in perdita.  Ha i conti a posto il comparto dei lavoratori dipendenti: 6,8 miliardi. In attivo anche i parasubordinati: i precari, i collaboratori a vario titolo, i venditori a domicilio: 8 miliardi. In attivo anche il fondo prestazioni temporanee (serve per pagare la cassa integrazione, la malattia, la disoccupazione): 4,6 miliardi. Sono 19,4 miliardi in attivo, che vanno (Robin Hodd al contrario) a ripianare i deficit dei fondi pensionie dei: dirigenti d'azienda  (meno 3,2 miliardi), dei coltivatori (meno 5 miliardi), dei commercianti (meno 116 milioni), del clero (meno 111 milioni). Da un fondo all'altro dunque, seguendo un criterio solidaristico a cui l'Inps è tenuto. Ma qui Robin Hood va in direzione opposta, dato che la pensione dei dirigenti d'azienda è in media di 45 milia euro all'anno e che, dato il deficit del loro fondo, a pagargliela sono i lavoratori dipendenti (pensione media 10,6 mila euro) e i lavoratori precari (pensione: solo una chimera e da fame, per giunta).
Per Gianpaolo Patta, membro per conto della Cgil del Comitato di indirizzo e vigilanza Inps, "ci sono 1 milione e 600 mila persone che non hanno nessun sostegno al reddito, nessuna tutela e sono totalmente scoperti che se perdono il lavoro. E questo nonostante avanzino ben 4,6 miliardi di contributi versati per la cassa integrazione e la disoccupazione". 
Da mesi la Cgil chiede la governo di raddoppiare, da 52  108 settimane, la durata della cig e di aumentarne l'importo, nonché l'estensione degli ammortizzatori sociali a chi non li ha, ossia a quel milione e 600 mila lavoratori, di cui ha recentemente parlato anche il Governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi. Vanno nella stessa direzione le richieste del Pd.
La Finanziaria 2010 ha pensato, però, ad altro. Eppure i conti dell'Inps dicono che i soldi ci sono e che sarebbe doveroso e giusto restituirli: le lavoratrici ed i lavoratori versano l'8% della retribuzione al fondo prestazioni. E' chiaro che non è l'Inps che può decidere, ma il governo.

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