giovedì 21 gennaio 2010

IL GRUPPO DI LAVORO SUL PGT PROSEGUE LA SUA ATTIVITA'.....

..... INCONTRA UN ESPERTO DI TEMI ENERGETICO-AMBIENTALI

Dopo la pausa festiva, il tavolo sul PGT (Piano di Governo del Territorio) ha ripreso i suoi lavori. Alla riunione del 12 gennaio 2010 ha preso parte anche l'arch. Gianpaolo Artoni, urbanista e ambientalista, che ha accompagnato i presenti in una riflessione sui temi della gestione ambientale e dell'energia. Si tratta di temi complessi e il taglio dell'incontro non poteva che rimanere su idee e linee di carattere generale.
Il relatore ha confermato che è buona cosa avere l'accortezza di esaminare queste tematiche nel corso della stesura del PGT, anche se - ha precisato - "certi temi non potranno trovare soluzioni prettamente urbanistiche".
Il suolo è un elemento non rinnovabile: quando lo si usa è ben difficile tornare indietro (quanto meno in tempi misurabili sull'arco della vita umana). Inutile aggiungere che si tratta di una risorsa scarsa.
La prima riflessione che il relatore ha offerto al tavolo riguardava il tema dell'energia e, in particolare, quello del bilancio energetico tra ciò che un territorio importa e ciò che consuma per produrre energia. Da lì la discussione è passata al tema delle fonti dell'energia e dei risparmi energetici.
Il regolamento edilizio è uno strumento che può indirizzare le scelte di politica energetica. L'arch. Artoni ha ricordato che la normativa regionale lombarda contiene diverse indicazioni su come costruire e su quali risultati ottenere. Partire dalla legislazione vigente (in continua evoluzione) per applicarla in concreto è il primo passo che il nostro Comune ha già percorso con l'ultima modifica del regolamento edilizio.
Sul fronte della produzione dell'energia, sono state presentate alcune opportunità:
  • incentivazione delle fonti energetiche rinnovabili (fotovoltaico-termico);
  • uso di certi prodotti per produrre energia, quali le biomasse, anche se bisogna stare attenti ad  impiegare terreni marginali e vegetali non utilizzabili per la produzione di cibo;
  • normativa recente che spinge verso un grande cambiamento e chiede 1 Kw di potenza prodotta con fonti energetiche alternative per ogni unità immobiliare e la produzione di acqua calda con pannelli solari;

  • verifica della possibilità di costruire impianti comuni per ottimizzare ed evitare microimpianti poco controllati;
  • concentrazione della produzione di fotovoltaico, non su ogni tetto, ma in impianti più grandi attraverso l'intervento della pubblica amministrazione;
  • teleriscaldamento - cogenerazione locale (avendo cura di verificare i costi/benefici e le modalità concrete di realizzo degli impianti).
Sul fronte del contenimento del consumo di energia, i modi di operare sono vari:
  • orientamento degli edifici sulla migliore linea del sole;
  • mitigazione della temperatura con l'uso del verde;
  • costruzione di tetti verdi per trattenere l'acqua;
  • rivestimenti a cappotto ed altri accorgimenti edilizi;
  • eventi ed attività sociali tesi a favorire l'ottimizzazione delle risorse;
  • interventi sull'illuminazione pubblica (risparmio notturno, abbattimento dell'inquinamento luminoso);
  • limitazione all'uso delle auto.
In un PGT che non prevede espansione si deve dedicare spazio al risparmio energetico, alla utela dell'ambiente ed alla qualità urbana. Si può agire sull'esistente e sul patrimonio pubblico per favorire nuove esperienze.
Si possono rilasciare solo concessioni che prevedono interventi di riqualificazione, anche se bisogna tenere presente il tema della convenienza economica degli interventi di riqualificazione della stessa. Si devono pensare strategie di lungo termine.
Si può cominciare a passare dall'urbanistica al disegno architettonico di dettaglio (proposte pubbliche di intervento messe a disposizione dei privati). Occorre valutare la possibilità di aprire lo spazio ad esperienze particolari, quali il co-housing (sia per i giovani che per gli anziani).
Si possono sperimentare certificati energetici "bianchi" per chi non intende ottenere risultati eccellenti, ma è disponibile a versare al Comune i contributi necessari a consentire all'Ente di intervenire sul fronte energetico pubblico.
Si può cominciare ad affrontare il tema del costo economico/finanziario della sostituzione del patrimonio edilizio inefficiente da un punto di vista energetico utilizzando incentivi volumetrici o incentivi di posizione per ottenere il rinnovo degli edifici.
In conclusione, si deve approfottare del momento della stesura del PGT per favorire lo sviluppo qualitativo del territorio e del tessuto urbano.

Marco Vergani



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