domenica 11 dicembre 2011

40 ANNI


40 ANNI FA
Sembra passata un’era da quel lontano 1971, estate/autunno, nel quale un numeroso gruppo di giovani decisero che parte della loro vita andava dedicata alla comunità di uomini e donne in cui vivevano, cioè il paese di Bussero, allora tremila anime scarse. Avevano i nomi che una volta si usavano, legati ai santi per lo più, Angelo, Fausto, Giovanni, Giuseppe, Enrico, Vitaliano, Massimo e altri, avevano alle spalle in gran parte la parrocchia, ma alcuni già frequentavano la città per studio o per lavoro. Fecero la scelta di stare “dalla parte degli ultimi”, evidentemente conquistati da quel profeta che era Don Milani e nel contempo sperimentando le nuove strade di una ricerca comunista eretica o socialista utopica. Furono velocemente seguiti da parte delle generazioni seguenti, soprattutto da un gruppo di giovani ragazze dallo spirito indipendente e immediatamente identificatesi con la ribellione femminista che allora esplodeva.
E fu politica a tutto campo, dai consigli comunali, ai doposcuola alla Cascina Gogna e in via Croce, alla scuola, all’ambientalismo, teatro, cultura, Il Manifesto, il Pdup e via via mille altre cose fino ai giorni nostri.
Ci voleva, ci vuole, amore per il nostro paese per fare tutto quello che s’è fatto, compresi gli errori, ci voleva grande spirito di apertura per fare tutti gli incontri che via via si sono succeduti, senza smettere mai d’incontrare, quasi fosse l’imperativo rimasto dalla domanda iniziale che li aveva mossi ad agire, a spendersi, a darsi.
Beh, questi splendidi ragazzi e ragazze di 40 anni fa, compresi quelli che non ci sono più, stanno ancora in circolo, utopisti erranti, critici sferzanti di loro stessi, mai soddisfatti e affamati di futuro, nonché desiderosi che possa essere radioso soprattutto per “gli ultimi”, quelli a cui in fondo sono sempre rimasti legati.
Buona continuazione del viaggio ragazzi e ancora uno sforzo per continuare a cercare di “modificare lo stato delle cose esistenti”.
uno di voi

1 commento:

  1. questi ragazzi erano apostrofati dall'allora PICCI," I CHIERICHETTI DELLA RIVOLUZIONE ", loro ci sono ancora, magari rompendo i coglioni, il PICCI si è sciolto come la neve al sole.
    Buona continuazione ragazzi, tenete conto però che ormai siete sessantenni (Fausto 64) a rischio d'infarto (toccatevi le palle) quindi calma...fate molto moto ed ogni tanto un chek up va sempre bene due ancora meglio.

    fancazzista incallito
    (uè ! quanto l'avete pagato "uno di voi")

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