domenica 11 dicembre 2011

PER IL LAVORO


TESTIMONIANZE
Dopo che Nokia Siemens Network ci aveva esternalizzati alla società JABIL avevamo il sospetto che ci volessero chiudere. Ne abbiamo avuto la conferma lo scorso febbraio, quando hanno tentato di farlo, ma non ci sono riusciti, perché altrimenti sarebbero stati commissariati e sarebbero emerse tutte le loro malefatte (esempio gli 80 milioni di buco di bilancio) e avrebbero rischiato il carcere.
Hanno così ricomprato l’azienda per chiuderla a fine anno.
Dal mese di luglio siamo in presidio permanente, giorno e notte, al km. 158 della Padana Superiore, con le donne che trascurano le loro famiglie per difendere il loro posto di lavoro.
Una parte degli impiegati subisce passivamente questa situazione, prendendo scuse per non esporsi ed ora usciranno dall’azienda senza dignità.
Oggi ci sarà una forzatura da parte dell’azienda per far uscire un Tir carico di materiale, che il presidio ha bloccato all’interno della stessa. Noi siamo pronti.
In regione, intanto, le parti, azienda e sindacati, sono lontane dal trovare un accordo sul futuro dello stabilimento Jabil. Nel frattempo anche Nokia ha comunicato l’esternalizzazione di 230 lavoratori a una ditta canadese, che non ha stabilimenti in Italia.
Siamo in attesa di ricevere le lettere di licenziamento che dovrebbero arrivare il 13 dicembre.
Noi non ci muoveremo dal presidio, fino a che non si troverà una soluzione che garantisca la continuità produttiva dello stabilimento, per il nostro futuro e per quello di tutta l’area della Martesana.
Un lavoratore della Jabil

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