sabato 5 aprile 2014

PENE ALTERNATIVE AL CARCERE

La Camera dei deputati ha approvato definitivamente il disegno di legge che depenalizza i reati minori tra cui l’immigrazione clandestina, introducendo con decisione il nuovo regime di messa alla prova, per favorire il ricorso alle misure alternative alla detenzione.
Siamo in un paese più civile che si incammina verso politiche nuove, dopo le fallimentari leggi del governo di centrodestra che hanno strariempito le carceri senza rendere tranquilli i cittadini o ti è aumentata la percezione di insicurezza?
Quella approvata è una legge delega al Governo affinchè legiferi su alcuni ambiti lasciati in sospeso dalle recenti evoluzioni normative, sia per lo stato delle carceri di sovraffollamento cronico che, ad esempio, sul vuoto lasciato dalla Consulta dopo la bocciatura della legge Fini-Giovanardi sulle sostanze stupefacenti.
Il nuovo provvedimento prevede un potenziamento dell’istituto degli arresti domiciliari, non solo come misura cautelare, ma anche in qualità di pena alternativa al carcere successiva alla sentenza di condanna per tutti quei delitti per cui il tetto di pena non oltrepassi i tre anni.
Gli altri due punti principali della nuova legge sono la messa alla prova del detenuto e la depenalizzazione.
La norma stabilisce che l'obbligo di reclusione in carcere non debba essere continuativo, prevede permessi con utilizzo del braccialetto elettronico per quei detenuti che dimostrino la buona condotta, con esclusione per coloro che non abbiano una dimora fissa a cui stabilire l’eventuale arresto, o per quei criminali seriali, ritenuti “delinquenti abituali” e di conclamato pericolo per la società.
Nell'ambito della depenalizzazione, il reato d'immigrazione clandestina, introdotta nel 2009 viene trasformato in illecito amministrativo; cosi come usciranno dal novero dei reati perseguibili per via penale anche il mancato versamento di contributi previdenziali o al ricorso di atti e spettacoli osceni.


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