sabato 24 febbraio 2018

UNA DISTRIBUZIONE PIÙ EQUA DEL CARICO FISCALE

UNA DISTRIBUZIONE PIÙ EQUA DEL CARICO FISCALE
Il dettato costituzionale e un’economia che funzioni per tutti ci impongono scelte che vadano nella chiara direzione della redistribuzione della ricchezza e del sostegno ai redditi da lavoro.
C’è domanda di equità, da garantire attraverso un fisco più giusto, la lotta all’evasione fiscale e all’elusione fiscale perché sottraggono al bilancio dello Stato risorse fondamentali per l’erogazione dei servizi pubblici e per il Welfare. La questione fiscale è una grande questione di giustizia.
La base imponibile dell’Irpef è costituita in larga parte da redditi di lavoro e pensione. Bisogna alleggerire il peso di questa imposta partendo dalla riduzione dell’aliquota del primo scaglione in modo da concentrare gli sgravi soprattutto sui redditi bassi e medi. Gli scaglioni di reddito devono essere più stretti e le aliquote più progressive. Ogni ipotesi di imposta piatta o con poche aliquote va invece respinta perché beneficia i più abbienti colpendo i ceti medi.
Le detrazioni per carichi familiari vanno unificate con gli assegni familiari in uno strumento unico di sostegno alle famiglie, da estendere anche ai lavoratori autonomi, in modo da superare il problema dell’incapienza.
Dall’altro lato i tanti prelievi esistenti sui redditi da capitale e sul patrimonio mobiliare e immobiliare possono essere eliminati e sostituiti da un’imposta unificata con aliquota progressiva e minimi imponibili adeguati, che lascino esenti i patrimoni inferiori alla media.

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