giovedì 17 marzo 2011

NUCLEARE: QUESTIONE PLANETARIA

DICIAMO ANCORA BASTA!
La questione nucleare è tutt’altro che una questione nazionale, il problema della sicurezza delle centrali è molto più vasto di quanto ci si immagina.

Intorno al territorio italiano, a pochi chilometri dai nostri confini, esistono centrali decrepite che funzionano regolarmente e delle quali non si conosce poi un granchè.

“Centrale nucleare sicura” e’, come e’ noto, un espressione priva di senso.

Il fatto che dal 1979 tre incidenti rilevanti come quello a Three Mile Island, a Chernobyl e come quello alla centrale di Fukushima, abbiano smentito tutte le certezze dei nuclearisti in tema di sicurezza delle centrali atomiche, chiede al mondo intero un atto di responsabilita.

L’impressione è che tutti i Paesi più grandi, più industrializzati vivano il trauma della catastrofe nucleare nella centrale giapponese, davvero come un punto di cesura rispetto al passato.

Mentre il mondo riflette sull’avventura nucleare, non e’ possibile che l’unico governo che dica “andiamo avanti” sia quello italiano con le parole veramente indecenti del Ministro, per così dire, dell’ambiente Stefania Prestigiacomo e con la svagatezza dei vertici dell’Enel che ci raccomanda di non lasciarsi prendere dall’emotività.

Soltanto le logiche delle grandi lobbies economiche che si sono arricchite con il nucleare civile e militare possono impedire all’Italia di partecipare alla discussione che coinvolge tutto il pianeta sul futuro dell’energia nucleare.

La nostra gente, le nostre comunita’, i nostri territori, hanno il diritto di difendersi da una scelta che ha soltanto i tratti dell’affarismo lobbistico e che non corrisponde per niente alle necessita’ di approvvigionamento energetico del nostro Paese.

A giugno il secondo referendum che potrebbe far naufragare la politica nuclearista esasperatamente sponsorizzata da questo Governo. La chiamata alle urne è una tappa fondamentale per chi crede nelle energie rinnovabili e nella loro modernità.

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