martedì 17 maggio 2011

UN ITALIA DIVERSA È POSSIBILE

LA SINISTRA IN CAMPO PER VINCERE
di Valerio MArchesi

Una folata di vento nuovo, inarrestabile, che produce scricchiolii pesanti nel fronte berlusconiano del centrodestra e riapre la partita per un’Italia diversa, possibile a sinistra, o perlomeno a “centrosinistra”.
Queste sono state le elezioni amministrative del 15 e 16 maggio, il segno che il cambiamento è in atto, che la sinistra nella crisi può ancora vincere e delineare un futuro possibile per questo paese e per le generazioni future.
Lo fa con i suoi candidati di punta, Pisapia a Milano, De Magistris a Napoli, con Merola a Bologna e Fassino a Torino, Zedda a Cagliari, a Trieste, Gorizia, nel Piemonte diffuso e nelle roccaforti del centroitalia, lo fa in gran parte con gli uomini scelti  dall’elettorato con il meccanismo delle primarie di coalizione, spesso uomini indigesti al partito maggiore, lo fa quasi sempre unita e la dove serve, come a Napoli, pronta a riunirsi.
La svolta c’è e parte, paradossalmente, da quel Nord, ormai dato per perso, dai luoghi dove Pdl e Lega parevano invincibili, dalla Milano berlusconiana, alle vallate lombarde, alla marca trevisana nel profondo Veneto, dove la Lega paga il suo tributo al servaggio nei confronti del cavaliere e a Tremonti, quello che la crisi non c’era, e il centrosinistra e la sinistra cominciano a ritrovarsi.
Sono  buone giornate queste, alle spalle abbiamo le mobilitazioni degli studenti, dei precari, dei ricercatori, delle donne che hanno segnato l’autunno e l’inverno trascorsi e infine lo splendido sciopero generale della Cgil, quasi a dire che un nuovo blocco sociale si sta ricoagulando attorno ad un’idea di cambiamento. Ora ci spettano i ballottaggi e i referendum per incidere ulteriormente nel campo avverso.
Sta alla politica, alle sinistre interpretare al meglio questa domanda di cambiamento  dando sostanza alle aspettative in campo.
Intanto ritorna in campo la sinistra scomparsa, SEL-Sinistra Ecologia e Libertà diventa ovunque la seconda forza dello schieramento del centrosinistra  e si pone come elemento di riferimento per tutto ciò che a sinistra è ancora in campo, sperando che processi di unificazione possibile finiscano per ritrovare strade percorribili.
In zona ovunque vince il Centrosinistra, là dove governava come a Carugate, Pessano c/B, Cambiago, Pozzo d’Adda, Vimercate, va al ballottaggio a Pioltello dove governava, nettamente in testa, a Cassano d’Adda manca l’elezione al primo turno per pochi decimi di punto, ma con il centrodestra che governava, distrutto, si riconquista Rivolta d’Adda, a Inzago rivince la lista civica anomala Pd/Civica/Fli di Benigno Calvi, mentre la sinistra (respinta dal Pd) ottiene uno splendido 21%.
Bei giorni, dunque, finalmente, ora compagne e compagni aspettiamo nuove spinte, sapendo che la sfida nazionale è finalmente riaperta e che il centrosinistra e la sinistra, perché questo è il campo delimitato che ha vinto, sono di nuovo realmente in campo per vincere, perché vincere si può ancora, perché questo paese, forse ha ritrovato la sua anima migliore e dunque………….alla lotta.

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